Le pagelle della seconda serata del Festival di Sanremo 2019.
Fuori due. Anche la seconda serata del Festival di Sanremo 2019 è andata in archivio, con qualche momento di grande emozione e qualche dilatamento dei tempi non necessario.
Ieri si sono esibiti per la seconda volta dodici degli artisti in gara. Avranno confermato o modificato il nostro giudizio sulla loro canzone? Scopriamolo insieme. Ecco le pagelle dei cantanti della seconda serata.
Sanremo 2019: le pagelle
Se ieri, fuori concorso, si erano avuti solo elogi per gli ospiti, oggi la situazione cambia di poco. Fiorella Mannoia ci strappa un bel 7: divertita e disinvolta, ha regalato grandi emozioni, specialmente nel duetto con Baglioni. 7 anche a Marco Mengoni, sia con Tom Walker (che condivide il voto del cantante di Ronciglione) che con il direttore artistico.
Il ‘notturno’ Riccardo Cocciante invece ci ha donato brividi e lacrime a non finire, dimostrando che la classe e il talento non si perdono con l’età: 8. Ma passiamo ai concorrenti in gara…
Achille Lauro: 6
Conferma appieno le sensazioni dell’esordio. Fatica a prendere una nota, ma il personaggio è questo: non un cantante da Sanremo, ma un cantante da ‘me ne sbatto e tiro dritto’. La sua Rolls Royce è orecchiabile e venefica, richiama alla mente Vita spericolata ma non cade nel citazionismo. Lauro è questo: prendere o lasciare.
Einar: 4
Si vorrebbe anche essere di buon cuore con il ragazzo, che ce la mette tutta per essere impeccabile. Ma forse è proprio questo che lo frega! Einar, che tra l’altro non ha anni di lezioni alle spalle, canta bene, meglio di alcuni concorrenti. Ma è piatto, molle, ingessato. E la canzone, piuttosto mediocre in tutto, non gli è per nulla di aiuto. Solo il televoto può salvarlo.
Il Volo: 5
Al primo ascolto la loro canzone ci era sembrata migliore rispetto a Grande amore. Forse era un’illusione. Si sente la mano della Nannini, ma anche Musica che resta mostra dei grossi limiti. I ragazzi cantano bene… stavolta però potrebbe non bastare.
Arisa: 7
Paradossalmente, Rosalba sembra meno in palla rispetto all’esordio, meno pulita e perfetta. Ma il suo brano ci è piaciuto molto di più! Canzone vocalmente molto complessa, che solo un’artista del suo talento poteva presentare. Attenti a sottovalutarla…
Nek: 7
Resiste sul 7 il cantautore di Sassuolo. Questa siamo certi che sarà una delle hit della primavera che sta per arrivare. La sua performance è ancora una volta all’altezza del suo nome, anche se meno energica rispetto all’esordio. Rimane comunque uno dei nostri favoriti, nonostante la stroncatura netta della sala stampa.
Daniele Silvestri: 9
Aveva entusiasmato già alla prima, ieri ha confermato tutto ciò che di buono c’è nella sua Argentovivo, compreso Rancore. Probabilmente non riuscirà a strappare la vittoria, ma se non dovesse almeno vincere il Premio della Critica sarebbe un vero scandalo!
Ex-Otago: 5
Se non si fossero esibiti la differenza non si sarebbe sentita. Passano sul palco con una leggerezza che non rimane impressa. La sensazione è che il brano non sia abbastanza coraggioso per stupire gli scettici.
Ghemon: 7
Il soulman campano ha tanta classe, anche con addosso un impermeabile piuttosto inquietante. Forse al secondo ascolto il brano ha mostrato qualche cedimento, ma il suo talento riesce a tenerlo su. Con una canzone più ritmata si sarebbe giocato le sue chance per la metà alta della classifica.
Loredana Bertè: 8
Cosa ti aspetti da me? fa molto Vasco. Ma questo non è mica un difetto! Meritata la standing ovation per un’artista che si è saputa rimettere in gioco e mostrarsi alla platea più in forma che mai, con un’interpretazione straziante (in senso positivo).
Paola Turci: 6
L’ultimo ostacolo regge anche al secondo ascolto, è davvero un bel pezzo. Paola è molto raffinata ed elegante, ma stavolta sembra un po’ meno in forma vocalmente. Ci aspettiamo una performance migliore nella serata dei duetti.
Negrita: 7
I Negrita sono sempre loro. Il secondo ascolto rende il brano ancora più gradevole, la loro performance non sorprende e non rimarrà negli annali, ma i ragazzi sono questi, li conosciamo così e gli vogliamo un gran bene. Sarebbe stato un peccato vederli snaturarsi…
Federica Carta e Shade: 6
Resta in testa questo brano che sarà uno dei più trasmessi in radio nei prossimi mesi. Leggera e orecchiabile (ma per nulla banale nell’arrangiamento, specialmente del ritornello), Senza farlo apposta funziona in tutto, ma non può ambire a qualcosa di più di una convinta sufficienza.