Vasco Rossi manda un messaggio ai detenuti nel carcere di Bologna: il rocker ricorda la sua esperienza in galera e li invita a seguire il suo esempio.
Vasco Rossi ha inviato un importante messaggio ai detenuti in carcere. Intervenuto alla Maratona Oratoria organizzata dalla Camera Penale di Bologna trasmessa in streaming il 5 giugno, il cantante emiliano ha dedicato alla popolazione carceraria il brano Un senso e ha voluto raccontare anche parte della sua esperienza in carcere di tanti anni fa.
Vasco Rossi: messaggio ai carcerati
Il cantautore è partito dalla pandemia che ha messo in ginocchio il mondo intero. Una tragedia che ha toccato tutti noi, ma anche i detenuti nelle carceri: “È stata dura per noi fuori e non posso immaginare come sia stata per voi dentro. Oltre alla condizione dell’essere in carcere, che tra l’altro conosco, perché l’ho provata, capisco la vostra rabbia e la vostra tristezza“.
Il Blasco ha quindi raccontato di come lui abbia cercato di fare tesoro dall’esperienza in carcere per cercare di diventare più forte nell’affrontare i problemi che ci si pongono di fronte nel corso delle nostre vite. Il suo consiglio ai detenuti è stato questo: “Date un senso a questa situazione, anche se questa situazione un senso non ce l’ha. Vi sono vicino, vi abbraccio forte, e vi auguro che i vostri problemi legali e umani si possono risolvere il più presto possibile e per il meglio. Tenete duro. Teniamo duro. C’è poco da fare, bisogna tenere duro“. Di seguito il video del suo discorso:
L’esperienza di Vasco Rossi in carcere
Il riferimento del rocker di Zocca è alla sua esperienza nelal primavera 1983. Il cantautore emiliano venne fermato nei pressi di una discoteca di Bologna e, in seguito alla perquisizione del casolare dove viveva a Casalecchio, consegnò di sua spontanea volontà alle autorità 26 grammi di cocaina. Rimase nel carcere di Rocca Costanza a Pesaro per 22 giorni. Scagionato dall’accusa di spaccio, venne condannato a due anni e otto mesi, con sospensione della pena, per detenzione di sostanze illegali. Un’esperienza molto formativa per lui, che in quel periodo ottenne anche la solidarietà del collega Fabrizio De André, uno dei pochi ad andarlo atrovare insieme alla moglie Dori Ghezzi. Un episodio che il Blasco ha raccontato in più ocasioni.