Il cantautore parla con introspezione dei cambiamenti vissuti negli ultimi due anni: dalla separazione, alla salute mentale, e la musica.
Tiziano Ferro si racconta senza filtri in un’intensa intervista al Corriere della Sera. In vista dell’uscita del suo nuovo album, Sono un Grande, prevista per venerdì 24 ottobre, il cantante parla di come all’interno di esso ci sia tutto quello che gli è accaduto negli ultimi due anni che definisce “disastrosi“.
Tiziano Ferro e i grandi cambiamenti
“Ho ribaltato vita privata e carriera”, afferma con sincerità. Il primo di tanti importanti cambiamenti è stata la separazione dal marito Victor Allen, con cui si era sposato nel 2019. I due, racconta, hanno tentato la terapia di coppia, che però non ha avuto successo: “Sono stato a fare terapia di coppia e la psicologa chiudeva le sessioni chiedendoci “ciascuno dica una cosa bella dell’altro”. Brava la psicologa, eh, ma il risultato…“.

Il suo racconto prosegue toccando il tema della paternità e della sua vita negli Stati Uniti, dove però fa fatica a sentirsi a casa: “Mi chiedono in molti dell’America. Io l’America non l’ho scelta. È arrivata per amore. Poi sono arrivati i figli. E quando è finita la relazione uscire fuori dall’America è diventato un po’ complesso. Ho questa custodia ma sono anche una persona che ha un cuore. Non vorrei prendere i bambini e portarli via, anche se potrei. E questo mi porta a vivere in un luogo nel quale non ho punti di riferimento”.
Il suo “ribaltamento” non ha toccato solo la sfera personale, ma anche quella professionale e lavorativa con il cambio di manager, Paola Zukar, e il conseguente passaggio ad una nuova etichetta discografica.
Il nuovo album di Tiziano Ferro: Sono un Grande
L’album rappresenta per Tiziano Ferro il suo punto di svolta, una rinascita: “Un disco di insicurezze ma anche di nuove affermazioni di vita”.
Il nuovo disco contiene brani dedicati ai figli ma anche alla nipote, ma trova spazio anche il tema della salute mentale, affrontando gli attacchi di panico di cui ha sofferto: “Mi fa rabbia che si parli di salute mentale solo perché va di moda, come se fosse un argomento da social network. Nessuno riflette su quanto le cure siano cambiate dai tempi di mia nonna, che veniva sedata solo perché era una donna con opinioni. Io invece oggi ho gli strumenti per capire a che punto sono della mia salute mentale: questo è tanto, e lo devo condividere“.