Tiziano Ferro parla della sua fede, critica la discografia e racconta alcuni dettagli sui progetti futuri.
Il mondo è nostro è il titolo del nuovo album di Tiziano Ferro. A distanza di tre anni dall’ultima volta, l’artista di Latina torna a far sentire la propria voce. In radio, tramite il primo singolo La vita splendida, scritto con due nuovi amici, Brunori Sas e Dimartino. Ma anche tramite una lunga e profonda intervista a Rolling Stone Italia. Dalla fede alla pandemia, dalla paternità ai progetti per il futuro, senza lesinare una critica alla discografia, Tiziano ha parlato davvero di tutto, non nascondendosi e lasciandosi andare a confessioni che hanno sorpreso i suoi fan.
Tiziano Ferro descrive la sua fede
La vita è fatta di dolori, di tormenti, ma anche di momenti bellissimi, ed è per questo che va considerata come splendida. Lo sa bene Tiziano, che ha deciso di cantarlo nel suo nuovo singolo, una sorta di dialogo immaginario con un’amica. Un brano che trasuda da ogni parte il suo concetto di fede.
Un tema che lo stesso artista ha spiegato nel corso dell’intervista: “Io sono sempre stato uno di fede, nel senso che proprio ci credo: nelle cose, nelle persone, e magari mi sbaglio pure. Ma mi sbaglio davvero solo quando non mi fido del mio istinto. Una cosa posso farla pure male, ma devo sentire id averla fatta come volevo io. Sono uno di fede perché sono convinto che, alla fine, un cambiamento ci sarà, tutto andrà bene“.
Andrà tutto bene era stato anche uno dei mantra della pandemia, del periodo del lockdown. Un momento molto duro, controverso. In un certo senso, però, proprio quel periodo è servito a liberare il cantautore di Latina: “Erano anni che non scrivevo da solo musica e testi di un disco intero… Si può prendere il tormento e trasformarlo in qualcosa di costruttivo. L’ho sentito come un obbligo: devi fare così, perché se no sei un fake“.
La critica di Tiziano Ferro alla discografia
Superati i quarant’anni, con tanti album e successi alle spalle, Tiziano è oggi da considerare non solo un big della nostra musica, ma un vero classico. E in tal senso, per i discografici a quanto pare è ormai vecchio. Lo confessa lo stesso artista di Latina, non lesinando qualche piccola frecciatina all’industria: “Vecchio, sì. L’hai detto proprio come mi trattano i miei discografici, ma è vero. Questa cosa me l’hanno generata perché viviamo in un’industria nella quale ti dicono: ah, non fai cento milioni di streaming. Ma ovvio che non li faccio: o meglio, per avere quarant’anni ne faccio pure parecchi…“.
A dargli la chiave di volta per poter leggere questo momento della sua vita è stato però Jovanotti. Il cantautore toscano gli ha infatti detto quando un artista ha almeno venti canzoni che tutti conoscono, diventa un classico e deve percepirsi così. “Io non lo so se c’ha ragione, però mi ha fatto sentire bene“, ha concluso Tiziano. Maturo, esperto e ormai finalmente felice.