Furto alla Rinascente: le parole del giudice Stefano Caramellino spiegano perché l’arresto di Marco Carta non è stato convalidato.
Passano i giorni, ma la vicenda relativa al presunto furto di Marco Carta alla Rinascente lo scorso 31 maggio continua a far discutere. Non ci sono novità riguardanti l’iter giudiziario dell’artista e della donna arrestata con lui, ma sono finalmente venute alla luce le motivazioni che hanno spinto il giudice a non convalidare l’arresto del cantante.
Ecco quali sarebbero state le parole del giudice Stefano Caramellino in tribunale il 1° giugno.
Marco Carta: ecco perché il giudice non ha convalidato l’arresto
Convalidare l’arresto sarebbe stato illegittimo. Questa la spiegazione del magistrato, che ha dichiarato gli elementi di sospetto nei confronti dell’artista ‘eterei, inconsistenti‘. A suo carico ci sarebbe stata una ‘carenza di gravità indiziaria‘, nonostante la testimonianza del vigilante.
L’uomo, unico testimone oculare dell’evento, non ha infatti notato nulla che non possa essere spiegato come un comportamento normale di possibili acquirenti.
Il fatto che si guardassero intorno non è per il giudice un indizio consistente, e nemmeno il cambio di piano può essere utilizzato come prova, visto che la Rinascente quel giorno era particolarmente piena per il Black Friday e quindi i due avrebbero potuto essere alla ricerca di un camerino libero.
L’arresto di Marco Carta sarebbe stato illegittimo
A indebolire ulteriormente la testimonianza del vigilante ci sono poi una serie di ulteriori fattori, come il fatto che l’uomo non abbia visto effettivamente il furto né abbia sentito alcun rumore riconducibile alla rottura delle placche antitaccheggio.
Per tutti questi motivi, arrestare Marco Carta sarebbe stato illegittimo. Discorso differente per l’infermiera che era con lui, visto che i vestiti rubati sono stati rinvenuti all’interno della sua borsa. Ad ogni modo, sia il cantante che la donna sono attesi da un processo il prossimo 20 settembre. Riuscirà la verità a venire a galla?
Di seguito l’ultimo post di Marco Carta sulla vicenda che lo ha visto coinvolto: