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Ghali: “Da bambino pensavo che tutti avessero il padre in carcere”

Ghali

Ghali parla della sua infanzia resa difficile dal rapporto con il padre in prigione: ecco le dichiarazioni del trapper.

Ghali è uno dei personaggi della musica rap che meno si è fatto problemi nel corso della sua carriera a parlare del rapporto con i genitori. Tutti sappiamo infatti che condivide gran parte della sua vita con la madre. Ma sappiamo anche che ha vissuto durante l’infanzia un periodo difficile, con il padre chiuso in carcere.

Non lo ha mai nascosto, il trapper di origini tunisine, che al padre ha anche dedicato una canzone, I Love You, con un video girato a San Vittore. Proprio della sua infanzia non semplice ha parlato l’artista ai microfoni di L’assedio di Daria Bignardi. Ecco le sue toccanti dichiarazioni!

Ghali parla del padre in carcere

Durante l’intervista ai microfoni della Bignardi, il trapper non ha potuto non toccare l’argomento del carcere e della sua infanzia resa non semplice da questa situazione.

Con grande sincerità, l’artista ha spiegato: “Quando andavo a trovare mio padre in carcere credevo che tutti i bambini ci andassero, che tutti i miei compagni di classe avessero il padre in carcere. Ho imparato tante cose: sono stato tanto con i figli degli altri detenuti“.

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Ghali e il carcere

D’altronde, il rapporto del trapper di DNA con il carcere non è certo di distanza assoluta. Anzi, nei momenti trascorsi a Bollate Ghali ammette di aver imparato anche molto: “Ho scoperto le farfalle per la prima volta. Nel carcere di Bollate una volta al mese potevamo fare un pranzo di tre ore, lì c’era un prato enorme dove i bambini andavano a giocare, e c’erano un sacco di farfalle. Quello è il mio primo ricordo sulle farfalle“.

Andiamo a rivedere il video di I Love You, ambientato proprio in una prigione, quella di San Vittore:

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ultimo aggiornamento: 28 Febbraio 2020 11:18

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