Emis Killa fuori dal concerto di Capodanno, il Sindaco di Ladispoli annuncia: “Annullata l’esibizione del 31 dicembre”.
Scattano le polemiche attorno al concerto di Capodanno di Emis Killa, che si sarebbe dovuto tenere nella città di Ladispoli (Roma). L’evento però è stato annullato, a seguito delle critiche esposte da diversi cittadini sulle “canzoni sessiste” del rapper.
Ladispoli annulla il concerto di Capodanno
“Nonostante l’artista si sia già esibito nella nostra città nel 2022, abbiamo deciso, di comune accordo con tutti i soggetti coinvolti, al fine di ristabilire un clima di serenità, di annullare la sua esibizione in programma la sera del 31 dicembre“, annuncia il sindaco di Ladispoli, Alessandro Grando.
Appena possibile, il Comune comunicherà le variazioni alla scaletta dell’evento. Il primo cittadino spiega anche che ad essere contestata, precisamente, è stata la canzone del rapper Tre messaggi in segreteria, “brano di assoluta denuncia della violenza sulle donne“.
“Lo stesso Emis Killa ha chiarito la sua posizione, ricordando che la canzone è un mettersi dal punto di vista dell’aggressore per raccontare fatti che, purtroppo, accadano nella vita reale, già sette anni fa. Noi vogliamo solo regalare ai nostri giovani la possibilità di assistere gratuitamente, in un clima di festa, ad un grande evento nella propria città”, precisa Grando.
La polemica sulle canzoni sessiste di Emis Killa
L’evento in programma per il 31 dicembre in Piazza Falcone, che avrebbe visto sul palco Emis Killa insieme a Guè, ha suscitato non poche polemiche sui temi dei brani cantati dai due artisti. Le loro canzoni infatti sono state prese di mira per la violenza sulle donne che esaltano. Stessa cosa per le droghe e le armi.
“Meglio che quei soldi vengano destinati a ben altre iniziative, capaci di mettere in discussione quel patriarcato di cui ancora, purtroppo, vediamo troppe evidenze e di cui subiamo le più tragiche conseguenze”, ha chiosato Marta Bonfani, consigliera regionale Pd.
Una denuncia che arriva proprio in un periodo delicato, dopo il dramma di Giulia Cecchettin, in cui il Paese si batte per la solidarietà per le donne, condannando invece gli assassini.
La replica di Emis: “Racconto storie, belle o brutte che siano”
Dopo la decisione del Comune di Ladispoli, Emis Killa risponde furioso a Repubblica, che ha titolato un suo articolo “Capodanno in piazza con Emis Killa, il rapper che canta l’inno al femminicidio“. Su Instagram il rapper replica: “Nel rap esiste una cosa chiamata storytelling. Significa rappresentare una storia in rima, bella o brutta che sia“.
“Nel caso del pezzo da voi menzionato (ben 7 anni dopo tra l’altro, siete sul pezzo insomma) io interpreto, invento, racconto fatti che purtroppo, per quanto spiacevoli accadono. Nel pezzo non è Emiliano che parla, e non penso nemmeno di dover dare troppe giustificazioni a chi non vuole capire”, continua.
“In un altro storytelling molto più recente interpreto Renato Vallanzasca, non so, volete accollarmi qualche anno di galera? Oppure radiamo da tutti i cinema Denzel Washington, visto che in ‘He got game’ uccide la moglie. Vi dovete ripigliare“, conclude.