Paola Penelope, una drag queen protagonista nel video di Mille, ha scritto una lettera aperta su Facebook per denunciare gli abusi subiti sul set di Mille.
Non tutto è andato per il meglio sul set di Mille. Il tormentone estivo firmato da Fedez, Achille Lauro e Orietta Berti finisce nel polverone delle polemiche per quanto accaduto durante le riprese del video. Via social è infatti arrivata la denuncia della drag queen Paola Penelope, con la collega Eva Paradise ingaggiata per il cast della clip. A quanto pare le due sono state vittime di abusi da parte dello staff, e per questo motivo la donna ha voluto scrivere su Facebook al rapper, da anni attivo per difendere i diritti della comunità LGBTQ+.
La denuncia della drag queen di Mille a Fedez
Inizia con un il più classico dei caro Fedez la lettera di Paola Penelope al rapper milanese. Una lettera che ha voluto rendergli noto cosa è accaduto sul set durante l’assenza dell’artista. Perché lei era felicissima di essere stata coinvolta in un progetto del genere, anche per l’aspetto sociale che la loro presenza avrebbe avuto, visto che fanno parte di una categoria spesso dimenticata. Tuttavia, qualcosa non è andato come avrebbe dovuto: “Devo dirlo fuori dai denti: sono stati due giorni di lavoro da incubo!“.
Stando al suo racconto, le due drag queen avrebbero visto ridimensionare il loro ruolo nel video rispetto a quanto era stato promesso inizialmente. E non solo…
Drag Queen umiliate sul set di Mille
In tutti e due i giorni sul set le due artiste sono state prima messe al centro del progetto, poi mano a mano ridimensionate nei loro ruoli. Una situazione fastidiosa, culminata con una situazione spiacevole subita da un membro della troupe, che avrebbe definito del due drag queen come ‘trans‘, confondendo le figure artistiche degli interpreti che si esibiscono in abiti femminili con le persone che invece non si identificano nel genere di nascita.
Questo il suo racconto: “Allo stop di questa scena ‘colossale’ sentiamo l’aiuto regista dire al megafono ‘Dite alle trans di mettersi all’ombra’; la mia reazoine, ovviamente, è stata tempestiva e ho detto subito ‘Ok, vado a casa. Arrivederci!’. Intendiamoci, essere chiamata ‘trans’ non è un’offesa, anzi, ma lì ho avuto la certezza che la regia non avesse la consapevolezza della figura della drag queen e che la nostra presenza non avesse alcun senso“. Arriverà una risposta da parte del rapper milanese? Di seguito il suo lungo post di denuncia: