P. Diddy, negata la libertà su cauzione: il rapper resta in carcere

P. Diddy, negata la libertà su cauzione: il rapper resta in carcere

Il rapper è stato assolto dalle accuse più gravi, ma è colpevole di traffico ai fini di prostituzione: ora rischia 20 anni di carcere.

Il processo a Sean Diddy Combs, conosciuto anche come P. Diddy, sta volgendo al termine. Dopo settimane di sedute in tribunale, il rapper è stato dichiarato colpevole per trasporto ai fini di prostituzione e il giudice di New York gli ha negato la libertà su cauzione. Attualmente il rapper si trova in carcere in attesa della sentenza, anche se è stato assolto dalle accuse più gravi.

La decisione del giudice di New York su P. Diddy

Il giudice di New York ha negato a P. Diddy la libertà su cauzione richiesta dal suo avvocato. Infatti, la giuria popolare ha riconosciuto il rapper colpevole di trasporto ai fini di prostituzione. Una decisione arrivata in risposta a quanto dichiarato dal team di legali del rapper e produttore discografico, i quali avevano sostenuto che il loro assistito non rappresentasse un rischio di fuga.

Ma Arun Subramanian, giudice federale di New York, è stato irremovibile e ha spiegato la sua decisione dichiarando che in passato ci siano stati diversi episodi di violenza riconducibili allo stesso Combs. Pertanto, si è stabilito che l’accusato rimarrà nel carcere fino al giorno della sentenza prevista per il prossimo autunno.

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P. Diddy assolto dalle accuse più gravi

Tuttavia, il processo ha lasciato dell’amaro in bocca dato che ha visto l’assoluzione di Combs dalle accuse di associazione e delinquere e traffico sessuale, le più gravi. Infatti, il team di legali di P. Diddy ha sempre negato che durante i celebri festini da lui organizzati ci fosse coercizione, spiegando che tutti i rapporti fossero consensuali.

Chiaramente non è stato negato che l’imputato fosse violento e a sostegno di ciò vi sono i filmati in cui si vede il rapper prendere a calci la sua ex fidanzata. Ma l’assoluzione da questi capi di accusa non è piaciuta al pubblico, che sai social ha deciso di sfogarsi: “Un triste giorno per le vittime anche di altri casi, da oggi parleranno ancora meno“, scrive uno, “Il sistema americano ha fallito e continua a non proteggere le donne“, aggiunge un altro.

In ogni caso, per quanto riguarda la sentenza definitiva, bisognerà aspettare il prossimo 3 ottobre: Sean Diddy Combs, infatti, rischia una pena di 20 anni.