BigMama è intervenuta all’Assemblea generale dell’ONU, a New York, e ha parlato di body shaming e bullismo.
Reduce dall’esperienza di Sanremo, BigMama è volata New York per intervenire all’Assemblea generale dell’ONU. La rapper ha tenuto un discorso in cui, partendo dalla sua storia personale, ha parlato di body shaming, discriminazione e bullismo.
BigMama: il discorso all’ONU
BigMama è intervenuta nell’ambito dell’iniziativa “Gcmun talks” dal titolo “Le arti per la cittadinanza globale” (The Arts for Global Citizenship #AGCNewYork24), organizzato da United Network, un organizzazione associata al Dipartimento di Global Communications delle Nazioni Unite.
La rapper ha parlato di fronte ad una platea internazionale di circa 2000 ragazzi ed ha tenuto un discorso molto emozionante in cui ha affrontato temi a lei molto cari, come quelli della body positivity e della discriminazione.
Le parole di BigMama
Il tema del suo intervento era “Crescere e Guardare al futuro“. La rapper è partita dalla sua esperienza personale ed ha raccontato della difficoltà di essere una ragazza queer e sovrappeso in una poiccola città di provincia.
Questi alcuni brani tratti dal suo discorso: “Credere nei propri sogni salva. È una frase del pezzo che sento più mio in assoluto. Per tutta la vita mi hanno fatto credere di non essere abbastanza, anzi, mi hanno fatto credere di essere completamente sbagliata. Il mio fisico faceva in modo che la gente mi valutasse come “non abbastanza” prima ancora che le persone mi potessero davvero conoscere.”
Nel suo intervento, BigMama si è aperta e ha parlato di tutto il dolore che ha dovuto affrontare durante l’adolescenza. “Ho cercato per anni di evitare la sofferenza stando in silenzio. Abbassavo la testa e facevo finta di nulla, io mi sentivo colpevole. Era colpa mia, colpa del mio fisico se le persone mi odiavano così tanto“- ha raccontato.