Federico Zampaglione, cantante dei Tiromancino, ha rivelato di aver rischiato la vita a causa di un intervento chirurgico.
Oggi, venerdì 15 novembre, esce “Il Cielo“, il nuovo singolo dei Tiromancino. L’ispirazione per questo brano è venuta a Federico Zampaglione, frontman del gruppo, mentre era ricoverato in ospedale, sospeso tra la vita e la morte. In un’intervista al Corriere della Sera il cantante ha raccontato questa terribile esperienza.
Federico Zampaglione: il ricovero in ospedale
Federico Zampaglione doveva sottoporsi ad una semplice operazione di routine: “Prima dell’estate sono andato in ospedale a fare un intervento che doveva essere molto semplice, la rimozione della colecisti. Avrei dovuto tornare a casa il giorno dopo e infatti appena mi sono svegliato stavo benissimo“.
Poi, all’improvviso, la situazione è precipitata: “Sono cominciati dei dolori indescrivibili e spaventosi. Una cosa disumana. Sono stato ri-operato, ma stavolta mi hanno tenuto in sala operatoria quattro ore e le cose hanno preso tutt’altra piega, la situazione era seriamente compromessa
“Ho trascorso i primi cinque o sei giorni in stato di semi-incoscienza” – ha spiegato Zampaglione – “sentivo solo tantissimo dolore e avevo sonde infilate ovunque. Percepivo delle facce preoccupate, a partire da mia moglie, fino ai medici“.
L’ispirazione per scrivere “Il Cielo”
Mentre era ricoverato in condizioni critiche, però, a Federico è venuta l’idea per una nuova canzone: “Nella camera di ospedale avevo una finestra da cui si vedeva il cielo. In quei momenti vai all’essenza della tua anima e ho iniziato a elaborare una melodia nella mia testa, partendo da lì. Quando il brano ha preso forma, mi ripetevo che dovevo riuscire a farlo ascoltare. È stato un appiglio importantissimo, mi ha aiutato a mettercela tutta per risalire quando mi sentivo appeso a un filo“.
“E’ stato il momento più difficile della mia vita. Sentivo il dispiacere per le persone a cui voglio bene.” – ha aggiunto il cantante – “Ma c’erano dei momenti di dolore, di coliche biliari talmente micidiali e inverosimili, in cui faticavo a pensare di arrivare alla notte. I medici hanno detto che si è trattato di complicazioni che possono succedere, ma in misura molto rara, una volta ogni 3-400 persone“.
Uscito dall’ospedale il ritorno alla normalità è stato un percorso lungo e doloroso: “Ho provato a rimettermi in attività, ma mi stancavo e mi veniva la febbre alta. Dopo due concerti, ho cancellato tutti gli impegni di giugno e mi sono concentrato sul riprendere a fare le cose di sempre, festeggiando la normalità“.
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