Mark Lanegan è morto all’età di 57 anni: non sono state rese note le cause del decesso dell’ex voce degli Screaming Trees.
Il giorno palindromo, tanto atteso dagli appassionati di numerologia, ha portato via agli amanti della musica un grandissimo personaggio: è morto Mark Lanegan, storica voce degli Screaming Trees e grande artista solista, una vera icona del rock alternativo. Aveva 57 anni e si è spento nella sua casa in Irlanda accanto alla moglie Shelley. L’annuncio è stato dato dal suo account Twitter, ma qual è stata la causa della morte? In molti se lo chiedono, e c’è chi fa riferimento al Covid.
Mark Lanegan è morto
Una bruttissima notizia, vero fulmine a ciel sereno per gli appassionati di musica rock, è arrivata nella serata italiana del 22 febbraio. All’età di 57 anni è venuto a mancare il grande Mark Lanegan, per molti un’icona vivente della musica alternativa, pioniere del grunge e simbolo di cantautorato ‘diverso’.
L’annuncio è stato dato attraverso il suo account Twitter ufficiale con pochissime parole: “Il nostro amato Mark se n’è andato questa mattina nella sua casa di Killarney, in Irlanda. Il cantante, musicista e scrittore lascia la moglie Shelley. Al momento non ci sono altre informazioni. La famiglia chiede di rispettare la sua privacy“.
Mark Lanegan e il Covid: l’esperienza del cantante
Durante la pandemia Mark è stato contagiato dal Covid e ha dovuto lottare contro il virus finendo anche in ospedale. Ormai da tempo era riuscito a guarire, ma in molti si chiedono se non siano stati i postumi della malattia a portarlo al prematuro decesso.
D’altronde, lo stesso cantautore aveva descritto il periodo della malattia come uno dei più duri della sua vita in un’intervista a Consequence of Sound: “Ora sto molto meglio, ma è stato assurdo. Ho degli strascichi. Il virus mi ha attaccato dove avevo già subito dei traumi, come un ginocchio che mi fa ancora male. Questo è uno degli aspetti più strani del virus. Un giorno mi sono svegliato e avevo completamente perso l’udito. Solo dopo il coma è tornato“.
Inizialmente scettico sui vaccini, aveva dopo aver vissuto la malattia sulla sua pelle cambiato completamente idea: “Qualunque cosa possa impedire che ricapiti, sarò in prima fila. Qualche tempo fa ho detto che sarei stato l’ultimo a fare il vaccino, volevo vedere che effetti avrebbe avuto sugli altri. Ero scettico, come tanta gente. Ma ho preso un bel calcio nelle pa**e e ho cambiato idea“.