Marilyn Manson, nuove accuse dopo quelle di abusi: il cantante sarebbe stato etichettato anche come rassista e antisemita dall’ex fidanzata Evan Rachel Wood.
Non si placano le polemiche su Marilyn Manson. L’artista, scaricato da tutti e accusato da ogni parte, è ancora una volta al centro della bufera. A gettare benzina sul fuoco è ancora una volta Evan Rachel Wood, la sua ex fidanzata. Dopo aver denunciato i suoi abusi, l’attrice ha svelato anche che nel privato Manson è antisemita e razzista.
Marilyn Manson: Evan Rachel Wood lo accusa di razzismo
Non solo abusi e molestie. Il cantautore, frontman dell’omonima band, avrebbe manifestato nel corso della sua relazione con Evan Rachel Wood anche atteggiamenti razzisti e antisemiti. Spiega l’attrice in alcune storie su Instagram: “Sono stata chiamata ebrea in modo dispregiativo. Disegnava svastiche sul mio comodino, quando era arrabbiato con me“.
Dopo aver raccontato di come utilizzasse frequentemente la ‘N-word’, la Wood ha aggiunto: “Ci si aspettava che tutti intorno a lui ridessero e fossero d’accordo. Se non lo facevi o, Dio non voglia, lo rimproveravi, ti prendeva di mira con ulteriori abusi. Non sono mai stata più spaventata in vita mia“.
Marilyn Manson costringeva le fan a spogliarsi?
Come se non bastassero le accuse piovute da buona parte dello showbiz, l’artista è stato preso di mira anche da una fotografa, che ha raccontato un inquietante episodio cui avrebbe suo malgrado fatto da testimone. Secondo la donna, Manson avrebbe fatto ubriacare delle fan, le avrebbe portate sul proprio bus e le avrebbe costrette a spogliarsi: “Ha detto che voleva vedere chi aveva le tette e il culo migliori. Tutte erano un po’ sorprese, ma lui era divertito“.
Anche il manager abbandona Marilyn Manson
Piove sul bagnato per Manson. Dopo lo scandalo l’artista americano è stato prima scaricato dall’etichetta discografica, poi anche dal suo storico manager, Tony Ciulla, al suo fianco dal 1996. I suoi contratti per partecipare alle serie American Gods e Creepshow sono poi stati stracciati. E la sensazione è che non sia finita qui.