Vasco Rossi contro la politica dopo che il senatore Gianluigi Paragone ha utilizzato la sua C’è chi dice no per manifestare il suo dissenso al nuovo governo.
Vasco Rossi dice ‘no’. Ancora una volta. Il rocker di Zocca stavolta ha fatto sentire forte la propria voce per invitare i rappresentanti del mondo politico a non utilizzare le sue canzoni per i propri interessi.
Uno sfogo arrivato dopo che il senatore del Movimento 5 stelle Gianluigi Paragone aveva scelto la sua C’è chi dice no per affermare la sua posizione contro il possibile governo giallorosso. Ma quanto pare l’avvertimento del Blasco non ha toccato Paragone, che gli ha risposto citando Il postino.
Vasco Rossi contro Gianluigi Paragone e la politica
Tutto è cominciato quando Gianluigi Paragone, senatore del M5s noto per la sua passione per la musica, ha pubblicato un video su Facebook in cui dichiarava: “Domani (oggi, ndr) si vota su Rousseau e sento già l’eco di una canzone che parte da lontano e dice ‘c’è chi dice no, io non ci sono‘. Io su Rousseau dico no, io non mi muovo“.
In sottofondo nel video, ovviamente, c’era proprio la canzone citata. Ma il Blasco non ha apprezzato questo indiretto omaggio e sui social ha replicato: “C’è chi dice no lo dico io: i politici devono mettere giù le mani dalle mie canzoni! Che imparino a usare parole originali loro e a non strumentalizzare la musica!!“.
L’artista ha quindi chiarito che anche se spesso le sue canzoni vengono utilizzate per campagne politiche e d’opinione, lui non ha mai dato la propria autorizzazione a farlo.
Di seguito il post del Blasco su Instagram:
Gianluigi Paragone risponde a Vasco
Eppure, Gianluigi Paragone non pare proprio voler mettere da parte le citazioni musicali o comunque artistiche. In merito alla polemica sollevata da Vasco, ha infatti dichirato che la poesia non è di chi la scrive.
Ovviamente, si è trattata di un’altra citazione colta, come esplicato dal link di una celebre scena del film Il postino con Massimo Troisi. In questa storica sequenza, l’attore napoletano si rivolge a Philippe Noiret/Pablo Neruda così: “Caro poeta e compagno, lei mi ha messo in questo guaio e lei mi deve tirare fuori, perché la poesia non è di chi la scrive“.
Arriverà una nuova replica del Blasco o la polemica è destinata a finire così?