Giorgia, Parole dette male: il significato del testo della canzone della cantante romana, tornata a Sanremo dopo oltre vent’anni.
Sono passati ventidue anni dall’ultima volta di Giorgia protagonista sul palco dell’Ariston di Sanremo. Ventidue lunghi anni in cui l’artista non è stata certo con le mani in mano, ma si è tenuta distante dal teatro che l’ha resa grande in maniera definitiva e concreta dalla metà degli anni Novanta. Adesso, raggiunta la maturità artistica, la grandissima voce romana ha però deciso di ritornare in gara, di rimettersi in gioco, con la consapevolezza che l’importante non sarà vincere, ma esserci. Scopriamo insieme il significato della sua Parole dette male.
Giorgia torna a Sanremo nel 2023
Dotata di un timbro magnifico e riconoscibile, Giorgia è stata fin dal suo esordio una delle artiste più amate in Italia. Non a caso, ha stupito tra i giovani, ha vinto alla sua prima partecipazione tra i Big e ha ottenuto grandi risultati anche successivamente, come ventidue anni fa, quando venne superata solo dalla giovanissima e straordinaria Elisa. Un’artista e amica che, tra l’altro, sarà sua ospite nella serata delle cover di questa edizione.
Il suo ritorno viene concretizzato da un brano scritto da Bianco, Roccati, Dagani e Fracchiolla, una ballata contemporanea con uno sguardo alla grande tradizione della musica melodica pop italiana.
Il significato di Parole dette male
Ballata che fa leva sulla voce, sempre ricca di colore, della straordinaria interprete romana, è un pezzo pop contemporaneo che però non perde di vista la tradizione italiana, con immagini che possono essere paragonate a quelle di un brano storico come Questo piccolo grande amore di Claudio Baglioni (“La prima fuga al mare in moto d’estate, le tue risate e fare i cretini nei prati“).
Dal punto di vista del significato, Parole dette male è una classica ballata d’amore, su una relazione passata e finita, lasciando sia dolore che ricordi bellissimi. Racconta la stessa artista: “Questa canzone parla di una capacità di lasciare andare qualcosa che fa parte di un percorso che però non c’è più e quindi avere uno sguardo sul futuro, sul davanti e sul presente e riuscire a continuare trasformando quqesta malinconia in qualcosa di più costruttivo“.