Su Instagram Ghali chiede giustizia per Willy Monteiro Duarte, il ragazzo 21enne di origine capoverdiana ucciso a Colleferro da quattro ragazzi italiani.
Tra i tanti artisti che hanno espresso il loro sdegno per l’uccisione brutale del giovane Willy Monteiro Duarte non poteva mancare Ghali. Il trapper di origini tunisine su Instagram ha puntato il dito contro chi in Italia sottovaluta il problema del razzismo, e poi ha ammesso: “Io l’ho scampata per un pelo“. Ecco il post pubblicato dall’artista milanese.
Il post di Ghali per Willy su Instagram
A voce alta il trapper chiede giustizia per Willy Monteiro Duarte, il 21enne ucciso di botte da quattro ragazzi dopo essere intervenuto per cercare di sedare una rissa. Come tanti colleghi, anche Ghali ha mostrato il suo sdegno per questo fatto di cronaca che ha sconvolto l’Italia. Ma l’artista milanese, che il razzismo l’ha vissuto e continua a viverlo sulla propria pelle, ha voluto mandare un messaggio ben più forte.
“Willy è stato ucciso dall’ignoranza, dall’odio, dal razzimo e dagli ideali di quattro ragazzi del quale i familiari hanno risposto dicendo: ‘era solo un immigrato’“, ha scritto su Instagram l’artista, non nascondendo la propria rabbia: “È un problema ricorrente nel nostro paese e mi ha fatto tornare in mente alcuni episodi della mia vita in cui l’ho scampata per un pelo, in cui aspetti che si stanchino di tirare calci e pugni e in cui chiedi pietà e il perché sperando di riuscire a rialzarti da terra“.
L’appello di Ghali contro il razzismo
Senza soluzione di continuità, il trapper di Barcellona ha continuato aggiungendo che i veri criminali sono altri, così come i veri alteti. Gli occhi di Willy invece sono gli occhi della nuova generazione, di chi è stanco di fare a pugni, di chi cerca altro, di chi non ha bisogno di ribadire concetti che dovrebbero essere basilari, come quelli sulla violenza.
“È così egoista fare di una tragedia una lezione“, conclude Ghali, “ma in fondo spero che lo sia per tutti. Siamo stanchi, il pentimento tardivo non serve a nulla in casi come questo“. Di seguito il post dell’artista di origini tunisine: