Geolier è stato accolto nella sede di Scampia dell’Università Federico II di Napoli da un caloroso applauso: 500 gli studenti presenti.
Nonostante le polemiche degli scorsi giorni, ieri pomeriggio Geolier ha incontrato gli studenti della Federico II di Napoli nella sede di Scampia. A difendere il rapper dalle critiche è stato il Rettore dell’Università, Matteo Lorito, che in apertura dell’incontro ha detto: “Ci hanno tirato dentro a polemiche che non ci interessano. L’autonomia dell’università è sacrosanta e con questo dibattito rispondiamo a tutte le critiche. Alcune preoccupate, alcune retrò, ma questa è l’università che noi vogliamo“.
Le parole di Geolier agli studenti
Accolto da uno scrosciante applauso nell’Aula Magna della Facoltà di Medicina, Geolier rompe subito il ghiaccio: “Anche io ho mille paure come voi” – ammette. “Sono felice di stare qui tra voi” – prosegue il rapper – “Qua dentro non posso insegnare niente a nessuno, anzi posso solo imparare. Non è una lezione, ma una chiacchierata tra amici e ho mille paure e mille ansie come le avete voi“.
Poi Geolier ha parlato dei pregiudizi che da sempre infangano la sua città natale, Napoli. “Quando voglio stare tranquillo sto nel mio rione.” – racconta Emanuele – “Lì le persone non mi fermano, sanno che sto là per sentirmi a mio agio, tutti mi chiamano Emanuele e mi piace.”
“Tutti i pregiudizi su Napoli sono sbagliati. A Milano mi chiedono se esiste il casco a Napoli, i rapper vengono qui a Napoli e non indossano l’orologio, e io mi domando: “Ma come? Vieni da Milano, che è la città con più reati, e poi arrivi qui e non ti metti l’orologio?” – conclude Geolier.
Il rapper ha poi ammesso di non avere alcuna intenzione di abbandonare la sua città: “Aldilà del legame che ho con la gente e la città e l’ispirazione che mi dà, Napoli mi ha creato. Non posso portare questo in un’altra città. Io sto combattendo per portare l’industria musicale a Napoli e poi me ne vado io? No, non succederà mai“.
Il rapporto con i genitori
Geolier ha poi fatto commuovere gli studenti parlando del rapporto con i suoi genitori: “Mio padre quando parla crea silenzio, ma ogni volta che parla è un insegnamento: lui è quello che vorrei essere da grande. La prima volta che mi ha fatto un complimento è stato l’altro giorno per L’ultima poesia, la canzone con Ultimo, mi ha detto ‘È proprio bella’”.
“Quello che faccio è per loro, se loro sono orgogliosi di me va bene. Mi posso pure fermare, non mi interessa altro” – ha poi spiegato il rapper. Geolier ha poi parlato dei testi delle sue canzoni, spesso molto criticati, e di come la sua arte sia cambiata nel tempo: “Il tempo ti rende maturo. Nei miei pezzi parlo in maniera diversa ultimamente, ma l’arte non ha una responsabilità educativa, questa me la sono presa io“.
Per concludere, Geolier ha poi rivolto parole di ammirazione ed invidia agli studenti universitari: “Avrei studiato di più per comunicare meglio con le persone” – ha ammesso -. “Durante le prime interviste avevo paura di parlare: sono un ragazzo rionale, era strano dire una parola in italiano, forse quello è l’unico rimpianto che ho“.