Pooh: la carriera, la vita privata e tutte le curiosità sul gruppo bolognese, il più amato dal pubblico italiano.
Oltre 100 milioni di dischi venduti, come nessun altro gruppo italiano nella storia. Una vittoria a Sanremo, l’onorificenza di cavalieri della Repubblica, una serie di vicende incredibili che hanno riguardato sia il gruppo che i singoli membri. Questo e molto altro sono stati, e sono ancora adesso, i Pooh. Andiamo a scoprire tutte le curiosità sulla loro carriera indimenticabile.
Chi sono i Pooh: membri e carriera
La storia dei Pooh ha radici lontane. Il primo nucleo del gruppo nasce addirittura a Bologna nel 1962 dall’incontro tra Valerio Negrini e Mauro Bertoli, fondatori di un gruppo chiamato Jaguars. Il nome del gruppo, diventato nel frattempo un quintetto, cambia pochi anni dopo, per motivi di copyright. A suggerire Pooh è la segretaria del discografico Armando Sciascia, Aliki Andris, fan dell’orsacchiotto della Disney (Winnie the Pooh).
Del gruppo che conosciamo tutti all’epoca non c’è praticamente nulla. La vera storia dei Pooh comincia infatti nel 1966, con l’incisione del 45 giri Vieni fuori e con l’arrivo alle tastiere di Roby Facchinetti al posto di Bob Gillot e di Riccardo Fogli al basso al posto di Gilberto Faggioli.
Diventati nel giro di poco tempo uno dei gruppi beat più apprezzati in Italia, raggiungono i vertici della classifica nel 1968 con il loro primo vero successo, Piccola Katy, singolo che anticipa l’arrivo alla chitarra di Dodi Battaglia.
La formazione continua a rodare e, tra un singolo e un altro, comincia a dare alle stampe diversi album. Particolarmente importante è il terzo disco della loro carriera, Memorie, uno dei primi concept album della musica italiana. Sono anni di continui cambiamenti nella storia dei Pooh, tra arrivi, partenze e anche nuovi contratti discografici.
Rilevante in tal senso è il passaggio alla CBS nel 1971. Qui, sotto la supervisione del produttore Giancarlo Lucariello, i Pooh riescono a trasformarsi in una vera band da hit da stadio, come dimostrato dal successo dei singoli Tanta voglia di lei e Pensiero.
Ai grandi successi dei primi anni Settanta fa seguito anche il cambiamento più importante. Il fondatore storico del gruppo, Valerio Negrini, decide infatti di lasciare il suo posto nella formazione, rimanendo come “membro fantasma” della band, in qualità di paroliere. Al suo posto, dietro le pelli, arriva Stefano D’Orazio.
Nonostante questo passaggio di consegne di grande rilevanza, il successo non accenna a diminuire e nel 1972 i Pooh riescono a imporsi a livello mondiale con brani come Noi due nel mondo e nell’anima e Cosa si può dire di te.
Un exploit a livello internazionale che non riesce a regalare stabilità alla formazione. Non a caso, il 1973 segna l’uscita dal gruppo di un altro membro storico, Riccardo Fogli. Il suo posto viene preso da Red Canzian, con cui i Pooh faranno un esordio discografico di altissimo livello, Parsifal, la loro opera più vicina al prog rock di moda in quegli anni.
La seconda metà degli anni Settanta è quella della consacrazione definitiva del gruppo bolognese. La formazione vira definitivamente verso un pop rock radiofonico ma non banale, allargando il loro repertorio con nuove hit destinate a trasformarsi in canzoni amatissime dal grande pubblico, tra cui Dammi solo un minuto e Canterò per te.
Tra alterne vicende, gli anni Ottanta vedono i Pooh impegnati in vari concerti, in progetti da solisti e anche nella registrazione di diversi album in giro per il mondo. Per rilanciarsi ancora una volta nella musica italiana decidono, nel 1990, di partecipare al Festival di Sanremo e riescono a vincere largamente la competizione con il brano Uomini soli, cantato in abbinamento con Dee Dee Bridgewater.
Nel momento di massimo splendore, la formazione entra però in crisi, in particolare dalla metà degli anni Novanta. Scontri intestini e qualche dissapore di troppo rischiano di porre fine alla carriera, già leggendaria, del gruppo bolognese. Facchinetti e compagni riescono però a resistere alla crisi e sul finire del decennio si rilanciano definitivamente, tra raccolte, biografie e partecipazioni al Festivalbar.
Gli anni Duemila sono segnati in particolar modo dall’avventura nel musical Pinocchio, da loro musicato, con grande successo. Tra un impegno e l’altro, la storia del gruppo in questa fase continua senza grandi scossoni, fino al 2009, anno in cui Stefano D’Orazio annuncia la propria uscita dalla band dopo 38 anni.
Uno scossone che avrebbe potuto segnare la fine definitiva della loro carriera. Ma i Pooh vanno avanti, inizialmente con una formazione a tre, almeno fino al 2015, anno della grande reunion con protagonisti sia Stefano che Riccardo Fogli. Un ritorno della formazione a cinque che permette alla band di ripresentarsi negli stadi italiani e di riempire anche l’Arena di Verona.
La band torna quindi a celebra così cinquanta straordinari anni di carriera, prima di salutare il proprio pubblico. Ma non definitivamente.
Cosa fanno oggi i Pooh
Il 6 novembre 2020 Stefano D’Orazio viene a mancare improvvisamente, a seguito di alcune complicazioni dovute al Covid. L’emozione è forte tra gli altri membri del gruppo, oltre che tra i loro fan. Spinti anche dalla voglia di rendere omaggio all’amico, Facchinetti, Canzian, Battaglia e Fogli decidono quindi di tornare insieme.
Nel 2023 i Pooh si riuniscono sul palco del Festival di Sanremo, e partono successivamente in tour con un’inedita formazione a cinque con alla batteria Phil Mer, figlio della seconda moglie di Red Canzian.
La discografia in studio
1966 – Per quelli come noi
1968 – Contrasto
1969 – Memorie
1971 – Opera prima
1972 – Alessandra
1973 – Parsifal
1975 – Un po’ del nostro tempo migliore
1975 – Forse ancora poesia
1976 – Poohlover
1977 – Rotolando respirando
1978 – Boomerang
1979 – Viva
1980 – Hurricane
1980 – …Stop
1981 – Buona fortuna
1983 – Tropico del nord
1984 – Aloha
1985 – Asia non asia
1986 – Giorni infiniti
1987 – Il colore dei pensieri
1988 – Oasi
1990 – Uomini soli
1992 – Il cielo è blu sopra le nuvole
1994 – Musicadentro
1996 – Amici per sempre
1999 – Un posto felice
2000 – Cento di queste vite
2002 – Pinocchio
2004 – Ascolta
2008 – Beat ReGeneration
2010 – Dove comincia il sole
Sai che…
– Il oro album Aloha del 1984 è stato registrato alle Hawaii, negli studi di una leggenda della musica come George Benson.
– Nel 1988 hanno cominciato una collaborazione con il WWF.
– Il successo dei Pooh tra i più giovani nei primi anni Duemila è stato regalato anche dalla sitcom Camera Café, in cui il personaggio di Paolo Bitta è follemente innamorato della loro musica.
– Su Instagram i Pooh hanno un account ufficiale da decine di migliaia di follower.
Se vuoi ascoltare le migliori canzoni dei Pooh, ecco una playlist presente su Spotify: