Francesca Michielin ha spiegato un suo tweet sulla resistenza risalente alla vittoria di Giorgia Meloni alle elezioni.
Francesca Michielin non voleva fare riferimento ai partigiani. A distanza di qualche mese dal suo tweet sulla resistenza, pubblicato dalla cantante poco dopo la vittoria di Giorgia Meloni alle elezioni, la cantautrice ha potuto finalmente spiegare il senso delle sue parole. A darle l’occasione è stata la conferenza stampa di presentazione del suo nuovo album, Cani sciolti. Nella circostanza l’artista non è stata infatti solo interpellata sulle sue nuove canzoni, ma anche su quel tweet (“Da oggi comincia la mia resistenza“) che a molti aveva fatto storcere il naso.
Il messaggio di Francesca Michielin
C’è consapevolezza nelle parole di Francesca. Reduce da un periodo particolarmente fortunato, complice la sua prima partecipazione come conduttrice a X Factor, il talent che la lanciò ormai tanti anni fa, la cantante ha spiegato in conferenza di sapere che lei, rispetto a una ragazza della sua età senza grande seguito sui social, ha la possibilità di amplificare certi messaggi, e si sente in dovere di farlo.
Per questo motivo l’artista, nonostante le polemiche, non si sente in colpa per aver fatto riferimento alla resistenza dopo la vittoria di Meloni, in un tweet in cui era immortalata lei con Chiara Ferragni alla sfilata di Moschino. Un accostamento, quello tra resistenza e sfilate, ritenuto da molti improprio.
La replica di Michielin alla provocazione
Interpellata sulla questione in conferenza stampa, Francesca ha risposto con tranquillità, senza cadere nella provocazione, e ha spiegato il motivo di quel tweet, che a suo dire è stato male interpretato: “Non facevo riferimento alla Resistenza partigiana, ci mancherebbe altro, non mi permetterei mai“.
Il concetto di resistenza da lei utilizzato è lo stesso invece cui hanno fatto riferimento altri artisti, come La Rappresentante di Lista e i Coma_Cose, una sorta di resilienza in un momento in di difficoltà. Racconta la cantautrice: “Spesso l’errore che si fa con le donne è rifiutare che abbiano la loro complessità come ce l’hanno gli uomini. Le donne possono anche parlare di femminismo e andare alle sfilate di Moschino. Dipende come si usa il privilegio di essere una donna che può andarci“. Caso chiuso, dunque. Si può tornare a parlare di musica.