Lodo Guenzi ha pubblicato un post per commentare il Dpcm del 25 ottobre 2020: ecco le riflessioni amare del cantautore bolognese de Lo Stato Sociale.
Il 25 ottobre 2020 entra in vigore l’ennesimo Dpcm emanato in questa infinita emergenza sanitaria causata dal Covid-19. Ancora una volta il settore dello spettacolo viene penalizzato, e chiudono teatri, sale cinema e sale da concerti. Una scelta che fa male a tutti, e che ha trovato l’immediata reazione di molti artisti. Tra questi, anche Lodo Guenzi de Lo Stato Sociale, che sui social ha lanciato un allarme: se si continua così c’è il rischio che qualcosa di brutto possa accadere…
Lodo Guenzi commenta il Dpcm del 25 ottobre
Il cantautore inizia con questo incipit necessario: “Io non sarei capace di governare neanche un condominio“. Una frase che tutti dovrebbero pronunciare, prima di ogni ragionamento. Poi, però, vale la pena sviluppare una critica: “Una cosa mi pare chiara. O se ne esce insieme o ci si scanna“.
Prosegue il cantante di Una vita in vacanza: “Un modello in cui chi lavora dopo le 18 è massacrato e chi stacca alle 18 è salvo, in cui i bar non vanno bene e i mezzi pieni sì, in cui la media impresa è in fallimento e le multinazionali lavorano come prima, in cui va bene il grande fratello ma chiudono teatri e club, in cui criminalizzi gli assembramenti dei ventenni col gin tonic e non gestisci quello dei sessantenni con il biglietto della metro in tasca, in cui non sostieni economicamente quelli che fai chiudere togliendo soldi a chi ne ha di più, in cui spacchi la società in buoni e cattivi oltre ogni possibile motivo logico, è un sistema che fa sbroccare la gente“.
L’allarme di Lodo Guenzi
Proprio da questa rabbia potrebbe nascere il peggiore dei pericoli. Un rischio che già le manifestazioni di Napoli hanno dimostrato essere concreto: che qualcuno possa sfruttare tale delusione e tale frustrazione per i propri loschi motivi. Conclude l’artista bolognese: “Su quella rabbia, da molti anni, sanno costruire consenso le destre e le mafie. O si socializzano i disagi e le risorse, oppure non so davvero cosa temere“.
Questo il suo post: