A causa del volto insanguinato, il cartellone pubblicitario del concerto di Salmo è stato rimosso: ecco la reazione del rapper.
Salmo ha mandato tutti a quel paese. Il motivo? Il cartellone pubblicitario del suo concerto di San Siro, in cui veniva ritratto con il volto insanguinato, è stato rimosso dalla città di Milano a seguito delle proteste dei cittadini.
Una decisione che non è piaciuta al rapper, il quale ha ben pensato di mandare tutti a farsi benedire. E i suo fan gli hanno dato ragione.
Rimosso il cartellone pubblicitario del concerto di Salmo
Salmo ha scelto di mostrarsi col volto insanguinato nella nuova cartellonistica pubblicitaria che sponsorizza il suo primo concerto allo stadio San Siro, programmato per il prossimo 14 giugno.
Ad alcuni è piaciuta l’immagine decisamente splatter, ad altri invece no, al punto che diversi cittadini si sono lamentati del cartellone, chiedendone la rimozione imediata.
Visto che le lamentele registrate sono state un bel po’, l’immagine è stata rimossa. Provvedimento che ha fatto infuriare Salmo. L’artista, infatti, ha mandato tutti quanti a quel paese: “Ovviamente penserete sia l’ennesima mossa di marketing. Andatevene a f****lo”.
Ecco il post su Instagram:
Ecco quanto si può leggere in didascalia: “Il cartellone è stato segnalato e rimosso. Davvero vi spaventa così tanto il sangue finto? Eppure siamo bombardati da immagini forti ogni giorno, i vostri figli sparano e ammazzano gente nei video giochi e sono liberi di vedere sui social le peggiori brutalità! Ovviamente penserete sia l’ennesima mossa di marketing. Andatevene a f*****lo”.
Salmo: nuovo doppio album Playlist Live
Al di là delle critiche e delle censure, Salmo ha pubblicato il suo nuovo doppio album, Playlist Live, composto da tutti i brani di Playlist, ai quali si aggiungono due canzoni inedite: Salmo 23 e Charles Manson (Buon N***** 2) che ha realizzato in collaborazione con Nitro, Lazza e Dani Faiv.
Nel secondo disco, poi, ci sono 12 tracce dal vivo, estratte dal suo ultimo tour. Il rapper è vincitore di 18 dischi d’oro, 32 di platino. Non sarà certo una censura a fermarlo…