La storia e i brani che hanno caratterizzato Fragile, quarto album degli Yes, pubblicato nel 1971, simbolo del rock progressivo.
L’album Fragile degli Yes compie 50 anni nel 2021. Il quarto album della band, uscito nel 1972, celebra questo importante anniversario dalla sua uscita negli Stati Uniti (uscì, invece, nei negozi in Inghilterra poche settimane prima, il 26 novembre 1971). Fragile è stato l’album in cui gli Yes hanno davvero trovato la loro identità; presentava la loro formazione più celebre, una delle loro canzoni radiofoniche distintive e li vide protagonisti di un’immaginario visivo che avrebbero usato fermamente durante la loro carriera.
Yes, l’album Fragile compie 50 anni
L’anniversario di Fragile è molto importante per la band che, pochi mesi fa, è stata inserita nella Rock and Roll Hall of Fame: per tale ragione, è un buon momento per dare uno sguardo più approfondito a questo album che ha contribuito, nei fatti, a costruire la loro leggenda. Il video di Heart of the Sunrise:
Fragile era il disco perfetto per l’epoca: la musica rock basata sul blues aveva fatto molti progressi, ma gli Yes stavano portando al pubblico qualcosa di nuovo, fresco e diverso. Erano una delle poche band che hanno creato la forma d’arte – tanto diffamata e spesso fraintesa – conosciuta come rock progressivo.
Forse, qualche anno dopo, le canzoni di lunghezza epica e gli eccessi delle rockstar hanno reso gli Yes i soggetti che i critici musicali e i punk rocker odiavano assolutamente. In realtà, però, quello che gli Yes e i loro colleghi (Genesis, Emerson Lake e Palmer, King Crimson) stavano facendo era creare nuovi sapori da introdurre nel pentolone della musica rock: influenze classiche e jazz hanno permeato la musica in modi che il rock and roll non aveva mai sperimentato prima.
Canzoni per raccontare storie diverse
Dando uno sguardo ai testi delle canzoi, gli Yes stavano trovando diversi tipi di storie da raccontare; le loro parole erano più ispirate da J.R.R. Tolkien e C.S. Lewis rispetto a Willie Dixon e Jerry Lee Lewis. E furono certamente felici di allungare la durata dei brani rock, ma non attraverso jam, come i Grateful Dead e gli Allman Brothers, bensì creando, come i compositori classici, poemi epici che contenevano più movimenti.
Gli Yes, dunque, non hanno mai dimenticato l’importanza della canzone. Conoscevano anche l’importanza di ogni singolo membro, tutti virtuosi a loro modo. In effetti, l’album – composto da nove tracce – contiene, in realtà, solo quattro canzoni; le altre cinque tracce sono – per lo più – brani solisti dei singoli membri. Ed è stato il loro nuovo membro a portare gli Yes ai loro massimi livelli: il tastierista Rick Wakeman. Ecco la tracklist dell’album:
- Roundabout (Jon Anderson/Steve Howe)
- Cans And Brahms (Rick Wakeman)
- We Have Heaven (Jon Anderson)
- South Side Of The Sky (Jon Anderson/Chris Squire)
- Five Per Cent For Nothing (Bill Bruford)
- Long Distance Runaround (Jon Anderson)
- The Fish (Schindleria Praematurus) (Chris Squire)
- Mood For A Day (Steve Howe)
- Heart Of The Sunrise (Jon Anderson/Chris Squire/Bill Bruford)