Disponibile già dallo scorso 4 marzo, Home è il nuovo disco dei Train To Roots: un ritorno alle origini.
Si chiama Home ed è il nome del quinto album dei Train To Roots: il 4 marzo scorso il nuovo disco è stato rilasciato in Europa e a partire dal 1 aprile sarà a disposizione nel resto del mondo. Il titolo non è casuale: home è il ritorno a casa metaforico della band che, nonostante il nome è italianissima. Il gruppo è sardo e questo ritorno si riferisce alla scelta di auto-prodursi e di suonare reggae a modo loro. E a tal proposito per la prima volta nella storia dei Train To Roots il disco sarà distribuito da VPAL, parte dell’etichetta reggae più importante del mondo, VP Records.
Clementino, Madh, Levante: le collaborazioni presenti in Home
Home è un album ricco di collaborazioni: in Italia la band ha pescato Clementino, fresco di partecipazione all’ultimo Festival di Sanremo, ma anche Madh e Levante. Non tre personalità appartenenti al mondo reggae ma convinti di far parte del progetto. Italiani e non, visto che coinvolti in Home sono anche Lion D e gli spagnoli Aspencat e Auxili, invece già vicini ai Train To Roots.
Home – hanno detto i Train To Roots – rappresenta lo stato di serenità e di sicurezza che ognuno di noi percepisce nella propria casa. Una casa fatta non di mattoni ma di persone, di comunità, di convivenza. Home anche perché siamo tornati a produrre la nostra musica, a prenderci noi in prima persona la responsabilità delle scelte stilistiche e delle tematiche affrontate.
La copertina di Home è un’opera d’arte
La copertina del disco è opera di un altro sardo – come sardi sono i componenti della band – ossia Giorgio Casu, artista autore di The kiss, questo il nome dell’opera che fa da cover a Home. Casu così parla del quadro che si ‘presterà’ a copertina del disco: Una promessa fatta a occhi chiusi, di quelle per cui il mondo scompare.