Le pagelle della sesta puntata di The Voice: i promossi e bocciati tra cantanti e giudici.
Le Blind Audition sono ormai un ricordo. Il gioco a The Voice si è fatto duro, e ora solo i duri possono davvero giocare. Con le Battle ci si avvia verso il gran finale del talent di Rai 2, e per i quattro coach è il momento delle scelte più ardue.
Chi è riuscito a venire fuori da queste difficoltà nel migliore dei modi? Scopriamolo insieme. Ecco le nostre pagelle su tutti i protagonisti della sesta puntata del talent.
The Voice 2019, le pagelle delle Battle: i giudici
Simona Ventura: 6
Finalmente con la fine delle Blind Simona è riuscita a ritagliarsi uno spazio maggiore all’interno dello show. Il suo ruolo nelle Battle è quello di introdurre i contendenti, alzare il braccio al vincitore e consolare lo sconfitto (utilizzando per tutti le stesse parole). Si autonomina ‘pantera gialla’: solare.
Morgan: 8
L’ex cantante dei Bluvertigo si mette alla prova con Pem Pem di Elettra Lamborghini, dimostrando anche una canzone brutta, se suonata da un vero artista… rimane una canzone brutta. Al di là di questo, le sue scelte musicali sono le più audaci, e hanno un grande impatto su tutti. Ma la cosa più importante è che sceglie di mandare avanti sempre i concorrenti che si dimostrano più in forma: coerente.
Elettra: 5
Dopo aver dimostrato, con la sua versione di Altrove, di non avere il curriculum per giudicare alcuni dei concorrenti ingara, la simpatica Elettra si dedica alle delicatissime scelte su chi mandare ai Knock Out. La sensazione è che abbia mandato a casa alcuni dei suoi ‘cavalli vincenti’: confusa.
Gué: 6
Il rapper dei Club Dogo si trova alle prese con tre Battle molto equilibrate e complesse. Sceglie quasi a occhi chiusi. Avrà portato avanti i migliori? Difficile dirlo. La sensazione è che abbia però avuto puntato sulle persone che gli davano maggior sicurezza, piuttosto che sulle scommesse: timoroso.
Gigi: 4
Inizia dando nuova dignità a Felpa di tuta di Gué Pequeno. Poi il crollo. Le sue Battle sono forse le più semplici da decifrare ma, probabilmente per voler andare contro l’opinione del pubblico e degli altri coach, sorprende tutti e manda avanti i concorrenti che sembrano meno ‘forti’, con giustificazioni spesso al limite del ragionevole: bastian contrario.
Le pagelle dei concorrenti
Brenda Carolina Lawrence: 7
Non ci aveva convinto durante le Blind. Il suo timbro è particolarissimo, o piace o non piace a un primo ascolto. Ma su Whitney si immerge quasi alla perfezione. Esce vittoriosa dalla sua Battle, forse meritatamente: sicura.
Federica Filannino: 6
Lei invece era stata una delle migliori alle Blind. La ragazza ha talento, ma il brano assegnatole da Gué la mette alla prova con qualcosa di non coerente con il suo stile. Ci prova in tutti i modi a sorprendere con una performance estremamente scenica, ma l’effetto è straniante e funziona a tratti: sfortunata.
Andrea Settembre: 7
Andrea è giovanissimo ma ha una sicurezza straordinaria. Canta Coez meglio di Coez. Sembra destinato a fare strada, ma Gigi la pensa diversamente: popstar work in progress.
Domenico Iervolino: 6
Anche Domenico canta bene il brano di Coez, mettendoci del suo. Ma a confronto con quella fresca di Andrea la sua voce matura non riesce a emergere come dovrebbe. Gigi gli dà una chance. Saprà sfruttarla? Vedremo: sufficiente.
Miriam Ayaba: 6
Sfida tosta quella della prima Battle di Elettra. Miriam sa rappare, ma le sue barre non convincono appieno. La sua voce ha però un timbro che scalda e colpisce il cuore: talentuosa.
Leslie: 7
La rapper abruzzese ha la sfortuna di trovarsi a confronto con una concorrente di grande personalità, di forte impatto e dal maggior talento vocale. Ma le sue rime sono sferzanti, mostrano una grande propensione alla scrittura. Forse Gué avrebbe scelto lei, ma ha giudicarla aveva Elettra. Dovrà emergere in altra maniera: pungente.
Matteo Camellini: 7
Grande interpretazione quella di Matteo, una voce pop e un aspetto da bravo ragazzo che tanto possono piacere agli italiani. La sua vittoria è meritata: onesto.
Naive: 6
Ci mette tutta l’intensità della sua emotività fragile, Noemi. Ma a volte quello che arriva è un senso di insicurezza che mal si addice a un artista durante una competizione. Ha bisogno ancora di tempo per conquistare una maggiore fiducia nelle sue capacità: giovane.
Josué: 7
Il giovanissimo Josué è un talento puro. La sua voce è piacevolissima da ascoltare, e sembra utilizzata anche con una maestria più adulta. Interpreta Shallow mettendoci il cuore, ma non basta: peccato.
Ilenia: 6
La giovane Ilenia sa cantare, come affermato da Morgan mette in mostra con la sua performance bei colori ma… rispetto a Josué sembra meno dentro al pezzo, più focalizzata con la voglia di emergere nella competizione. Alla fine riesce a spuntarla, ma lascia qualche dubbio: esagerata.
Andrea Bertè: 7
Altro giovanissimo che dimostra una sicurezza da veterano. Una voce pop carica di pathos e priva di fragilità. Ma quanti anni hai veramente, Andrea? Una piacevole scoperta: maturo.
Trisss: 5
La ragazza sa cantare, ma sinceramente anche alle Blind non ci aveva colpito più di tanto. Il suo arrivo fino alle Battle è già un successo: inadeguata.
Diablo: 7
Con la canzone più complicata forse dell’intera serata, il giovane Diablo, privo di autotune, mette in mostra una versatilità inaspettata. Lui si che è una piacevole sorpresa: polivalente.
Violet: 5
Violet ha un suo stile. Canta sempre al limite dell’ascoltabile, e forse per questo regala forti emozioni. Il brano è difficile e lo interpreta adeguatamente. Ma rispetto alle Blind non è riuscita a fare quel passo in più che ci saremmo attesi: acerba.
Carmen Pierri: 6
Una voce tremendamente pop su un brano pop contemporaneo, Hola di Marco Mengoni. Lo canta come potrebbe farlo una delle cantanti melodiche italiane che tanto piacciono al nostro pubblico. Nel confronto diretto forse avrebbe meritato un pelino di meno: lineare.
Sofia Tirindelli: 6
Lei su Mengoni ci si tuffa con maggior personalità. L’effetto è particolare, piacevole ma al contempo un po’ forzato. Avremmo voluto vederla un po’ più avanti, ma è giovane e avrà le sue chance: intrigante.
Tahnee: 7
Personalità, talento, carisma. Tahnee aveva tutte le carte in regola per vincere questa edizione di The Voice. Riesce a metterci del suo anche su un brano lontano dal suo repertorio. Ma Elettra non la premia: sorprendente.
Greta: 6
Il brano scelto da Elettra la mette a dura prova. E la prova non riesce a superarla appieno. Canta bene, ma appare un pesce davvero fuor d’acqua. La Lamborghini forse decide di portarla avanti perché apprezza il suo impegno. Ma è solo un’ipotesi: paziente.
Hindaco: 6
Gué assegna un brano di Tiziano Ferro, e Hindaco e Francesco lo stravolgono del tutto. La loro è una delle performance di maggiore impatto, i due funzionano anche bene insieme. La sensazione è però che la rapper si sforzi un po’ troppo di apparire, e a volte strafare penalizza: esuberante.
Francesco Da Vinci: 6
Sorprende nelle sue barre italo-partenopee, sulle parti cantate va meglio della rivale. La sfida è equilibrata, e forse a dargli la vittoria è solo una maggiore consapevolezza dei propri mezzi: ‘bbuon guaglione.
Erica Bazzeghini: 5
La scelta del brano di George Michael la mette in grande difficoltà, anche se lei afferma dopo aver vinto di essersi divertita. La sensazione è che non vedesse la voglia di finire. La salva un timbro incantevole: pudica.
Joelle: 5
Rispetto alla rivale si cala meglio all’interno del pezzo, ma la sua performance fatta di salti e grande gestualità non riesce a trasmettere la sensualità ricercata da Morgan: eccessiva.
Elisabetta Pia Ferrari: 8
Grande padronanza e sicurezza. Cantare Mina non è da tutte, ma non sfigura per nulla. Forse è un po’ ferma, ma obiettivamente non le si poteva chiedere di più. La immaginavamo già in finale, ma Gigi sceglie di non portarla avanti. Rimane comunque il ricordo del suo sorriso anche dopo la sconfitta: amabile.
Elisa G: 7
Anche lei canta Mina molto bene. D’altrone, tra tutti i concorrenti di questo The Voice è forse quella con la maggior competenza. Sa esattamente cosa fare e come farlo. Però il confronto diretto lo aveva perso, complice un timbro un po’ troppo comune. A questo punto è comunque la favorita per la vittoria finale: solida.
Di seguito la Battle di Diablo e Violet: