La sigla del Maurizio Costanzo Show: chi l’ha composta e qual è la storia della musica che ha accompagnato il noto talk italiano.
Maurizio Costanzo non è stato solo uno dei giornalisti più importanti nella storia della televisione italiana, ma anche un personaggio fondamentale per la nostra musica. Se tutti conoscono la storia della sua Se telefonando, canzone che ha scritto e fatto interpretare a una delle voci più importanti della storia della musica italiana, Mina, meno famosa è la genesi dell’altra composizione che viene in mente quando si pensa al grande Costanzo: la sigla del Maurizio Costanzo Show, il suo talk. Scopriamo insieme chi l’ha composta e com’è nato questo straordinario brano.
La storia della sigla del Maurizio Costanzo Show
Brano che ha sigillato le diverse anime del noto giornalista, la sigla del Maurizio Costanzo Show s’intitola Se penso a te ed è stata composta da Franco Bracardi e Gianni Boncompagni nel lontano 1982.
Eseguita inizialmente dall’orchestra di Paolo Ormi, è stata registrata successivamente al pianoforte dall’arrangiamento di Bracardi, nel 1984, ed è in questa versione che è diventata un vero e proprio classico della storia della televisione italiana e della musica in tv. Per molti anni, tra l’altro, lo stesso Bracardi l’ha eseguita anche sul palco del MCS, come direttore dell’orchestra del programma, poi sostituito da Demo Morselli e dalla sua band.
Il significato di Se penso a te
Essendo un brano strumentale, Se penso a te non ha un testo e quindi un significato particolare, ma si tratta ovviamente di una composizione pensata con qualcuno nella mente. Nel corso degli anni è però diventata semplicemente la sigla di uno dei programmi di maggior successo della storia della televisione italiana.
La sua importanza è stata ammessa tra l’altro da molti grandi della musica italiana, al punto da essere utilizzata nei giorni del ricordo del grande Costanzo come brano simbolo della sua intera esistenza. Questa la versione suonata da Morgan, che ha unito la mitica composizione con la celebre Io che amo solo te di uno dei suoi grandi maestri, Sergio Endrigo: