Il grande Renato Zero è tornato con il suo nuovo album Zerovskij e ha rilasciato un’intervista piena di contenuti interessanti…
Renato Zero ha debuttato al primo posto della classifica con il suo ultimo lavoro, Zerovskij. Si tratta del suo ventinovesimo album in studio, uscito il 12 maggio e anticipato dal singolo Ti andrebbe di cambiare il mondo?. In occasione del ritorno sulle scene musicali con il suo cd di inediti, il grande cantautore romano ha rilasciato un’intervista ad Avvenire, dove ha parlato di utero in affitto, droga e voyeurismo.
La droga
Nell’intervista di Lucia Bellaspiga per Avvenire, il cantautore ha parlato della droga e di come ha ridotto alcuni dei suoi amici:
“Ho vissuto sulla mia pelle il dolore di amici ridotti come larve, ho visto i danni permanenti, e anche dove c’ è un recupero è comunque perduta la gioia di una vita fatta di piccole e vere sensazioni. Se odoriamo tutto il giorno petrolio, non sentiremo più i profumi della margherita.”
L’utero in affitto
Zero ha detto la sua riguardo a cosa pensa dell’utero in affitto. Il cantautore è orientato sull’idea che ci siano tanti, troppi bambini che hanno bisogno di genitori, e che l’adozione sarebbe quindi più auspicabile rispetto alla decisione di affittare un utero:
“Volere la fotocopia di se stessi non è essere genitori, desiderano un figlio da amare? Esistono milioni di bambini che muoiono di inedia e solitudine, li adottino, io l’ ho fatto.”
Guardare la vita degli altri
Parlando della mania dei social network, di mostrare agli altri solo il meglio di sé e di spiare le vite dei nostri contatti, Zero ha esposto la sua idea che stiamo diventando voyeuristi:
“Questi social forniscono gli alibi per il pianto e il divertimento fasulli, perché se non li hai provati tu sulla tua pelle sono puro voyeurismo, la più grande bugia.”
Lo scorso anno il cantautore parlò a Tv Sorrisi e Canzoni del suo rapporto non facilissimo con il successo.