Matt Bellamy dei Muse ha speso parole al miele per Lady Gaga, una delle star che lo hanno maggiormente ispirato negli ultimi anni.
I Muse sono finalmente tornati con un album nuovo di zecca, Will of the People. Un disco già molto apprezzato dai fan, che segna un ritorno della band a sonorità maggiormente rock, dopo qualche anno di sperimentazione culminato con le atmosfere synth anni Ottanta del precedente Simulation Theory. Nel presentare questo nuovo lavoro, il leader della band, Matt Bellamy, ha parlato ai microfoni di Zane Lowe delle sue ispirazioni non solo per questo disco, ma per la sua carriera. E a sorpresa, tra Rage Against the Machine e Slipknot, spunta anche una grande popstar: Lady Gaga.
Matt Bellamy dei Muse impazzito per Lady Gaga
Il sound del nuovo disco della band inglese si avvicina al metal, complici gli ascolti degli ultimi anni del figlio di Matt Bellamy. Tuttavia, a ispirarlo in questo periodo non sono state solo le grandi star del rock, ma anche una popstar amata in tutto il mondo come miss Germanotta.
“Sono sempre stato un ‘monster‘“, ha raccontato il cantautore e chitarrista, affermando di averla vista suonare anche davanti a 500 persone a Washington nel 2007. Fin dai primi anni ha sempre seguito con curiosità e amore questa superstar, che ha dimostrato nel corso della sua carriera di essere davvero speciale: “Ho pensato che fosse un fenomeno assoluto, un talento incredibile, una pianista e una cantante straordinaria ed è migliore di me in entrambe le cose. In più penso che sia un’autrice di canzoni eccezionale“. Parole al miele che dimostrano tutto il suo amore per un’artista che non smette di stupire.
Il significato di Will of the People
Al di là delle sonorità più dure del previsto, i Muse con Will of the People sono voluti tornare anche a tematiche di stampo socio-politico, descrivendo una visione ‘rivoluzionaria‘ del caos che ci circonda. In questo momento, secondo Bellamy, abbiamo infatti bisogno di una trasformazione, di una rivoluzione che ci renda liberi. E la rivoluzione secondo lui ormai sta arrivando.
Spiega il cantautore: “Credo che la rivoluzione stia sicuramente arrivando, che siamo alle fasi conclusive, sia che si cada in una sorta di guerra civile e caos sia che qualche minaccia esterna, come la Cina o la Russia, ne traggano vantaggio. Poi c’è il problema che una rivoluzione è spesso sostituita da regimi autoritari di un tipo o dell’altro“. La sua domanda è quindi questa: potremo creare un cambiamento che non sia violento e non porti a una svolta autoritaria?
Di seguito il video dell’ultimo singolo della band: