Il nuovo album di Emis Killa, “Terza Stagione”, ha debuttato al primo posto in classifica: ma le polemiche non accennano a fermarsi.
“Terza Stagione” di Emis Killa è appena uscito nei negozi di dischi e nei digital store ed è già record: il rapper, infatti, ha debuttato al primo posto delle chart degli album più venduti in Italia, seguito da Nek e dal trio canterino Il Volo.
Emis ha tenuto a ringraziare sulla sua fan page di Facebook i fan che stanno acquistando il suo album:
“Terza stagione è ufficialmente il disco più venduto in Italia !!!!!
Grazie a tutti coloro che lo hanno comprato e anche ai miei amici che hanno contribuito alla riuscita dell’album.
Questo rappresenta per me l’ennesimo importante traguardo. È bello Sapere che non ve ne siete mai andati. Grazie grazie e ancora grazie.”
La polemica
Emis Killa non può festeggiare serenamente il suo primo posto in classifica per il suo nuovo album “Terza Stagione”: la polemica per il suo brano “3 Messaggi in Segreteria”, che a qualcuno è parsa una istigazione allo stalking e al femminicidio, non si è ancora del tutto placata. Emis ha già risposto alle terribili accuse, con un post che ha fatto il giro del web.
“Ho scelto un metodo brusco, diretto, cattivo, e soprattutto in prima persona, perché so che è il più efficace e mi appartiene, e infatti si sta alzando un polverone, che è quello che mi aspettavo, per poter porre l’attenzione su uno degli aspetti più brutti di questa società.
Come artista è mio privilegio e mio compito raccontare storie e far pensare chi mi ascolta.
Quando creo canzoni creo mondi, a volte colorati, a volte crudi. Nelle canzoni racconto la realtà, che a volte è orribile, a volte è sbagliata, ma mai possiamo far finta che non esista.”
La polemica non accenna a diminuire perché qualcuno obietta che il pubblico del rapper è molto giovane e può non aver capito il suo intento di sensibilizzazione, pur se alternativo. Killa ha detto al riguardo:
“Non temo assolutamente che qualcuno pensi ad emulare il personaggio che interpreto, sarebbe come temere che chi legge gialli poi diventasse un serial killer.”
Foto tratta da Facebook Emis Killa