Canzoni contro la guerra italiane: le più belle ed emozionanti canzoni italiane diventati inni per la pace.
Pur non avendo vissuto entro i nostri confini un vero e proprio periodo bellico durante la seconda metà del Novecento, la guerra è sempre stata presente nei pensieri degli italiani, sotto forma di racconti, di memorie di chi l’ha vissuta sulla propria pelle, di chi ha sofferto i dolori e le privazioni di un conflitto più grande di noi.
In tutto questo, sono tanti i nostri grandi artisti che hanno pubblicato canzoni contro la guerra italiane, veri e propri inni per la pace che poco hanno da invidiare a quelli di artisti internazionali come Bob Dylan o John Lennon. Riscopriamo insieme alcuni dei più emozionanti.
Canzoni contro la guerra in italiano: le più belle
Tra i più grandi cantautori della nostra storia, quasi tutti si sono confrontati con il tema della guerra, importante quanto quello per l’amore. E d’altronde gli inni di pace non sono qualcosa di simile a canzoni d’amore universali? Da Francesco Guccini a Fabrizio De André, tanti artisti hanno toccato più volte nella loro carriera questo tema, e tra i brani del Faber uno dei più amati in assoluto su questo tema è sicuramente La guerra di piero.
Brano ispiratogli dalla storia di uno zio deportato nei campi di concentramento, è un inno molto particolare, che racconta la storia di un soldato, Piero, stanco di vivere la guerra, ucciso dal fuoco nemico nel momento in cui ha avuto un’esitazione del tutto umana.
Non meno famosa, o forse anche più, è Generale di Francesco De Gregori, canzone del 1978. Un brano coverizzato da tantissimi artisti (celebre la versione di Vasco Rossi) e che è stata ispirata dal servizio militare prestato dal cantautore romano in Alto Adige. Senza entrare nel dettaglio di un conflitto, l’autore descrive attraverso delle immagini chiare e forti l’inutilità del conflitto bellico e le sofferenze che causa all’individuo, quelle troppo spesso sottovalutate, che non sono solo la fame e il dolore fisico ma la nostalgia di casa e della famiglia.
Altra canzone famosa contro la guerra, firmata da tre dei maggiori cantautori italiani, è Il mio nome è mai più, ispirata a Jovanotti, Piero Pelù e Ligabue da uno dei conflitti bellici più dolorosi che l’Europa abbia conosciuto nel secondo dopoguerra, quello del Kosovo che ha coinvolto anche la NATO, durato tanti anni, dal 1991 al 2001. I proventi di questa canzone dalla straoridnaria intensità furono donati integralmente a Emergency, l’associazione umanitaria dell’indimenticabile Gino Strada:
Più chiara ed esplicita rispetto alle altre citate è A cosa serve la guerra?, canzone molto più recente, datata 2003, scritta dai fratelli Edoardo ed Eugenio Bennato. Come si può ben intuire dal titolo, la canzone mette in luce le assurdità della guerra, che non ha alcun lato positivo per i molti, ma solo ad arricchire i soliti noti, quei pochi che lucrano sul dolore altrui e fomentano una rabbia ingiustificata tra i popoli.
Di splendide canzoni contro la guerra ce ne sarebbero poi molte altre, da Contro dei Nomadi a E se ci diranno di Luigi Tenco, passando per Auschwitz del già citato Guccini, C’era un ragazzo di Gianni Morandi, Addio alle armi di Mario Venuti, e tante altre. Tra queste, ne citiamo però un’altra del 2003, quindi più recente rispetto a molti classici della nostra storia, e firmata da uno dei rapper più amati in Italia: Caparezza.
L’artista di Molfetta ne ha scritte molte di canzoni pacifiste o comunque contro le guerre in generale. Basti pensare a Il conflitto, dal suo primo album, o a Comunque Dada, tratto dall’album Museica. Uno dei pezzi contrari alla guerra più amati dai fan del rapper è però Follie preferenziali, dal suo storico secondo disco, Verità supposte. Nella canzone in questione Capa ripudia la guerra in ogni sua forma, e lo fa canzonando tutti quei termini solitamente utilizzati quando si parla di un conflitto bellico: