Nel cuore della tempesta emotiva e fisica che ha contraddistinto gli ultimi momenti di vita di Pino Daniele, emerge la voce di Amanda Bonini, la compagna con cui ha condiviso la vita.
La storia tra Pino Daniele e Amanda Bonini, intreccia tra le pagine di un libro che cerca di catturare l’essenza della musica e dell’anima di Napoli attraverso uno dei suoi ambasciatori più autorevoli, rivela particolari inediti e profondamente commoventi su quei momenti.
Amanda Bonini descrive, nel libro di Pietro Perone dedicato al famosissimo cantautore, “Pino Daniele. Napoli e l’anima della musica, dal mascalzone latino a GioGiò”, edizioni San Paolo 2024, con parole cariche di tensione e dolore il viaggio disperato verso Roma, intrapreso nella speranza di salvare Pino Daniele subito dopo che egli aveva manifestato i sintomi di un infarto. Un viaggio fatto a velocità elevatissima, nell’intento di raggiungere l’ospedale Sant’Eugenio, dove il cantautore riteneva che solo l’équipe del suo cardiologo personale avrebbe potuto offrirgli una chance di sopravvivenza. Amanda racconta come Pino, cosciente e tenendo la mano della compagna per tutto il tempo, fosse convinto che solo quella équipe medica conoscesse veramente le condizioni del suo cuore e sapesse come intervenire per salvargli la vita.
Un amore profondo e condiviso
Il rapporto tra Amanda e Pino era radicato in una condivisione di valori e di una visione della vita profondamente ‘all’antica’, come lo stesso Daniele amava definirsi. Amanda, una maestra elementare, rappresentava per lui una nuova speranza e una possibilità di riscoperta della ‘normalità’ e del piacere delle piccole cose, lontano dal caos e dal trambusto metropolitano che gli artisti spesso si trovano a vivere. Magliano, il paesino toscano dove avevano deciso di trasferirsi insieme, divenne il loro rifugio, un luogo in cui Pino poteva riconnettersi con le sue origini e ritrovare la pace.
La decisione di intraprendere la corsa verso Roma, anziché attendere l’arrivo di un’ambulanza, rimane un punto interrogativo che ancora oggi turba Amanda. Questa scelta, fortemente voluta da Pino ma criticata da alcuni, rappresenta una delle tante decisioni difficili prese nei momenti di estrema urgenza, dove la paura e la speranza si intrecciano inesorabilmente. Amanda rivela di aver chiesto ripetutamente l’invio di un’ambulanza cardio-assistita, un aiuto che, per motivi non chiariti, non è mai arrivato.
L’ultimo saluto
La narrazione di Amanda Bonini sulle pagine del libro a Pino Daniele termina con un momento di straziante intimità: l’ultima stretta di mano, l’ultimo saluto che il cantautore ha potuto dare prima di chiudere per sempre gli occhi. Un gesto che rimane impresso nella memoria e nel cuore della donna, simbolo di un legame profondo infranto troppo presto dalla morte.
Queste testimonianze, raccolte nel libro dedicato a Daniele, offrono una nuova prospettiva sulla vita dell’artista, sulle sue paure, sulle sue speranze e sull’amore che lo ha legato indissolubilmente alle persone più vicine e alla sua amata Napoli, permettendoci di avvicinarci ulteriormente alla sua figura e al suo lascito artistico.