Dargen D’amico torna a parlare pubblicamente di Mara Venier e di quella che viene considerata come una censura da parte della Rai.
Oltre alle dichiarazioni di Ghali sul genocidio a Gaza, anche le parole di Dargen D’Amico durante un’ospitata a Domenica In hanno suscitato clamore. Dopo due settimane di silenzio, il cantante di Onda Alta torna in tv, ospite a diMartedì di Giovanni Floris, per fare chiarezza su quanto accaduto: dalla presunta censura da parte della Rai al comunicato di Mara Venier.
Dargen D’Amico sul caso Domenica In: è stato censurato?
Durante la puntata di ieri sera di diMartedì, ad incalzare il cantante è stato Giovanni Floris chiedendogli: “Lei è stato interrotto mentre parlava al Teatro Ariston del tema dei migranti. È stato censurato in Rai o no“?. Ma la risposta di Dargen D’amico ha lasciato tutti a bocca aperta, dopo due settimane di speculazioni su quanto accaduto con Mara Venier.
Contrariamente a quanto ipotizzato da alcuni, ha infatti smentito di essere stato censurato dalla Rai. “Credo di aver avuto un trattamento abbastanza elastico nei miei confronti in Rai. Nessuno mi ha mai chiesto quello che avrei detto e nessuno mi ha mai fatto notare che quello che stavo dicendo non era in linea”, ha dichiarato il rapper, sottolineando come la sua interruzione durante il discorso non sia stata quindi un atto di censura.
Sui migranti: “Come cittadini di Serie B”
Per quanto riguarda il comunicato letto da Mara Venier a Domenica In, D’Amico ha espresso una riflessione più ampia: “Abbiamo tutti dei padroni e rendiamo conto della linea editoriale di chi sta sopra di noi. Il problema è che il mio padrone adesso è l’umanità”, ha dichiarato il cantante parlando per coloro che non hanno voce, affrontando temi di rilevanza sociale e umanitaria.
Approfondendo poi il suo pensiero sugli immigrati, tema che aveva cercato di sollevare proprio durante la trasmissione Rai, Dargen D’amico ha sbottato: “Sono stanco di vedere fratelli e sorelle trattati come cittadini di Serie B anziché costruire a livello istituzionale delle soluzioni che possano servire a questo paese per i prossimi dieci, venti o trent’anni”, ha spiegato.
“Quello che ho capito da questa vicenda è che il silenzio sui bambini massacrati non corrisponde ai bambini massacrati, questo Paese vorrebbe che se ne parlasse”, afferma. Tuttavia, il suo non è stato un attacco diretto al governo attuale, bensì a tutti i politici che “non hanno saputo affrontare questo tema così importante”. Ecco che Floris decide però di salutare il suo ospite dicendo: “Già, e ci si arrabbia su uno ne parla. Grazie mille!”, e Dargen incredulo risponde: “Ah, è già finito?”.
Dargen D'Amico a Di Martedì "questa è la trasmissione delle slides? Ne abbiamo una a riguardo?
— Sirio (@siriomerenda) February 20, 2024
Floris "abbiamo questa della Lega sul daspo agli artisti che esprimono opinioni politiche"
Dargen ride "andrebbe anche rivisto l'inno di Mameli"…#dimartedì #DargenDamico #migranti pic.twitter.com/lG4aWYvELs