Ligabue racconta il suo legame con Lucio Dalla e come la sua musica l’ha aiutato a superare un periodo difficile.
Sebbene la sua carriera artistica abbia vissuto sempre grandi successi, la vita privata di Luciano Ligabue non è sempre stata rose e fiori. Il cantautore emiliano ci accoglie nel suo rifugio, Ca’ di Pòm, un luogo che porta con sé un pezzo di storia musicale d’Italia, dove Liga si racconta senza filtri ricordando uno dei momenti più difficili.
Il successo di Ligabue
Nel famoso bar Mario, l’artista si ritrovava con gli amici, ascoltava musica, si rilassava e soprattutto componeva testi di quei brani che sono diventati un grande successo negli anni. Tra queste mura nascevano i brani di “Buon compleanno Elvis”, l’album che trent’anni fa lo consacrò al grande pubblico, tra cui il celebre “Certe notti”.
Sono stati centinaia i palchi su cui Ligabue si è esibito con i suoi tour: l’ultimo – nonché il 14esimo – è partito dall’Arena di Verona per presentare l’album “Dedicato a noi”, che è stato davvero un successo annunciato.
Riguardo al successo e alla sua percezione dell’Italia, Liga afferma: “È impossibile non notare una diversa marcia e un diverso calore tra Nord e Sud, dove il pubblico si lascia andare molto di più”. Parlando poi del suo legame con l’Emilia, il cantautore dichiara: “A noi emiliani ci chiamano i terroni del Nord, una definizione in cui non mi riconosco, non sono così estroverso. Qui c’è una fortissima cultura folk, il liscio, la cultura della balera che conosco molto bene”.
Il legame con Lucio Dalla
Luciano Ligabue racconta anche di un legame speciale che ha vissuto nella vita: quello con Lucio Dalla, un altro grande della musica italiana. “Lucio Dalla mi ha salvato nell’anno più di me*** della mia vita”, quando faceva l’artigliere da montagna durante la leva a Belluno, confessa.
Liga rivela di aver subito diverse angherie, bullismo, nonnismo. Ma grazie al disco del collega intitolato proprio “Dalla” – che comprende il singolo “Futura”, il cantautore è riuscito a trovare salvezza. A salvarlo però è stato anche l’album “Patriots” di Franco Battiato e il libro “Altri libertini” di Pier Vittorio Tondelli. “Ero vicino alla depressione“, ammette Ligabue.