È morto Chick Corea: tastierista e pianista da 23 Grammy Award, è stato uno dei più grandi jazzisti di tutti i tempi.
Una giornata infausta per il mondo della musica. È morto Chick Corea, leggendario pianista e tastierista jazz. Un mostro sacro da 23 Grammy Award, in grado di collaborare con altri miti come Miles Davis, ma anche il nostro Pino Daniele. Di origini italiane, Armando Anthony Corea è scomparso a causa di una rara forma di tumore il 9 febbraio 2021. Aveva 79 anni.
È morto Chick Corea
A dare notizia della sua improvvisa scomparsa sono stati i suoi account social, con post che contengono anche il suo commiato. Si legge nell’annuncio fatto dallo staff: “Per tutta la sua carriera e vita, Chick si è gustato la libertà e il divertimento di creare qualcosa di nuovo, e di suonare come fanno gli artisti. È stato un amato marito, padre e nonno, e un grande mentore e amico per molti. Attraverso il corpo del suo lavoro e le decadi spese in giro per il mondo, ha toccato e ispirato le vite di milioni di persone“.
Quindi spazio ai pensieri di Corea, che ha voluto ringraziare tutti coloro che lo hanno aiutato nella sua vita, evidentemente conscio che il suo tempo era prossimo ad esaurirsi: “Voglio ringraziare tutti coloro che che nel mio viaggio mi hanno aiutato a tenere vivo il fuoco della musica. La mia speranza è che coloro che hanno il talento per suonare, scrivere, esibirsi o qualunque altra cosa, lo facciano. Se non per se stessi, per il resto di noi. Non solo perché il mondo ha bisogno di più artisti, ma anche perché è molto divertente“. Il ringraziamento finale di Chick è per tutti i fantastici musicisti e amici che sono stati per lui una vera famiglia. Di seguito il post:
Chi era Chick Corea
Pianista di eccezionale talento, aveva iniziato la propria carriera negli anni Sessanta suonando con esponenti della musica latinoamericana come Mongo Santamaria, ma ben presto aveva formato dei gruppi di puro jazz. A trasmettergli la passione per la musica era stato il padre Armando che, da Albi, era arrivato a suonare la tromba in una formazione Dixieland negli anni Quaranta.
In sessant’anni di carriera Chick è stato non solo un innovatore, un pioniere, ma anche un precursore. Partendo dalla musica latina al jazz si è dedicato a tantissimi generi, dalla fusion alla classica, sia con il pianoforte che con la tastiera elettrica, incrociando le strade con artisti del calibro di Herbie Hancock, una sorta di erede spirituale, ma anche Bobby McFerrin o Pat Metheny.
La sua carriera fu trasformata per sempre da un incontro, avvenuto prima di avvicinarsi a Scientology. Quello con il geniale Miles Davis, per cui suonò in album come In a Silent Way e Bitches Brew. Dischi che Corea ha definito più volte come il suo apprendistato definitivo. Vinse il primo Grammy nel 1976 con Return to Forver, uno dei massimi esempi di jazz fusion, ma era rimasto apprezzato dall’Academy fino allo scorso anno, quando si era conquistato un Grammy per Antidote nella categoria miglior album di jazz latino.
E anche in Italia si era fatto amare e apprezzare. Nel 1993 aveva infatti collaborato con il nostro Pino Daniele in uno dei suoi più raffinati capolavori, Sicily, in una nuova versione inserita nell’album Che Dio ti benedica (premiato con la Targa Tenco). Chick aveva peraltro suonato nel nostro Paese in un Concertone del Primo Maggio del 1992, e vi è tornato più volte successivamente. Tra i suoi più grandi estimatori e collaboratori c’era stato anche Stefano Bollani, con cui avrebbe dovuto esibirsi anche in una data per l’Umbria Jazz 2021.
Di seguito la sua Spain: