Wall of Sound: la tecnica di produzione creata da Phil Spector, storico produttore di Beatles e tanti altri artisti.
Phil Spector, produttore musicale scomparso il 16 gennaio 2021 in seguito alle complicazioni da Covid, dopo una vita di sregolatezze terminata in carcere, ha impresso il suo nome per sempre nel mondo della musica grazie all’invenzione del Wall of Sound. Di cosa si tratta? Di una tecnica di produzione sonora che ha cambiato per sempre il mondo della musica leggera in tutto il mondo. Non proprio una cosa da poco…
Cos’è il Wall of Sound?
Il Wall of Sound, chiamato anche Specteor Sound, è una tenica di produzione musicale sviluppata nei primi anni Sessanta dal produttore discografico nei Gold Star Studiob di Los Angeles. Phil era già famoso nell’ambiente musicale per la sua personalità eccentrica e per le idee, soprattutto per quanto riguarda la musica, davvero poco convenzionali. Sviluppando il proprio stile, Phil sviluppò una tecnica capace di trasformare le canzoni in piccole sinfonie.
Ma in cosa consisteva in sostanza questa tecnica? Partendo dalla classica strumentazione basso-chitarra-batteria, tipica del pop rock e del rhythm and blues da classifica di quegli anni, Phil aggiunse in fase di produzione strumenti tipici della musica orchestrale, come archi, ottoni, timpani, percussioni e altri strumenti che mai erano stati utilizzati nel pop in passato. Le parti orchestrali venivano registrate e poi sovrapposte alla musica del gruppo, spesso raddoppiandoli o triplicandoli, creando un suono quasi unisono densissimo, capace di avvolgere l’ascoltatore in una massa sonora continua.
Canzoni esempio del Wall of Sound
Di brani che possono esemplificare l’utilizzo della tecnica del Wall of Sound ce ne sono molti ovviamente dei Beatles, il gruppo più famoso tra quelli con cui collaborò Spector. Ma uno dei primi esempi fu Be My Baby, canzone del 1963 interpretata dalle Ronettes:
Altri esempi importanti sono Sleigh Reid, sempre delle Ronettes, ma anche alcuni lavori di grandi gruppi comoe Beach Boys e Rolling Stones. Lo stesso Leonard Cohen, con cui Spector collaborò in diverse occasioni, divenne esempio del Wall of Sound con l’album Death of a Ladies Man, datato 1977.