Il 15 agosto del 1969 prendeva il via il Festival di Woodstock, il più grande concerto rock della storia.
Il 15 agosto rappresenta ancora oggi una data storica per gli appassionati della musica. Correva l’anno 1969, il caldo 1969, e nell’allora semisconosciuta Bethel (New York) sarebbe andato in scena uno dei concerti indimenticabili, passato alla storia come il concerto di Woodstock, o meglio, per essere più precisi, il Festival di Woodstock visto che parliamo di una tre giorni all’insegna della musica.
Woodstock 1969: musica e politica per mezzo milione di persone
Inizialmente l’evento divise l’opinione pubblica: amato dagli hippie e dai pacifisti che lottavano contro la guerra degli Stati Uniti in Vietnam e detestato dal resto del mondo che guardava alla grande radura come un ritrovo di viziosi nullafacenti. Con il passare degli anni Woodstock ha perso il suo significato politico ed è stato universalmente riconosciuto come uno degli eventi musicali più importanti della storia. Basti pensare che, secondo le stime, più di quattrocentomila persone parteciparono all’evento.
Gli organizzatori non si sarebbero mai aspettati un numero così elevato di spettatori e, costretti a cambiare location a un mese dal grande giorno, si accontentarono dei pochi ettari che gli erano stati messi a disposizione. Eppure qualche dubbio era venuto dopo l’ufficializzazione delle presenze di Jimi Hendrix e Joe Cocker a Woodstock. Inutile sottolineare comunque come le norme per la sicurezza non sarebbero state rispettate.
Al grido di pace e amore quasi mezzo milione di persone vissero tre giorni all’insegna della musica e dei vizi. Storiche alcune fotografie dell’epoca che ritraggono decine di persone particolarmente disinibite. La stampa dell’epoca fece di tutto per far passare l’evento come una catastrofe sociale, ma molti cronisti presenti si rifiutarono di dipingere il festival in quei termini.
Momento emblematico fu il concerto di Jimi Hendrix a Woodstock. Due ore circa di esibizione, una critica aperta e sfacciata al governo americano, la chitarra che grazie a un anello applicato sul dito del chitarrista riproduce il suono delle bombe che intanto cadono sul Vietnam. Sì, Woodstock fu forse la più grande protesta pacifista mai organizzata dall’uomo.
Cinque curiosità sul Festival di Woodstock
Andiamo ora alla scoperta di cinque curiosità sul Festival di Woodstock:
– Come abbiamo visto, tantissimi sono stati gli artisti che hanno partecipato all’evento e tutti di fama internazionale. Tanti anche i musicisti che, per i motivi più disparati, hanno detto di no. John Lennon si oppose all’esibizione dei suoi Beatles, anzi, accettò ma solo a patto che fosse invitata anche Yoko Ono con la sua band. Gli organizzatori decisero di lasciare tutti a casa. Manie di protagonismo anche per i Led Zeppelin che si rifiutarono di dividere il palco con gli altri ritenendo di meritare maggior spazio mentre i Doors mancarono l’appuntamento con la storia a causa dei problemi di Jim Morrison con la droga.
– Al Festival di Woodstock si registrarono due morti e due nascite. Perse la vita un ragazzo a causa di un’overdose, mentre un’altro fu investito da un trattore mentre dormiva nel suo sacco a pelo. Una delle nascite avvenne invece in elicottero, la seconda in macchina, mentre la famiglia era in attesa di accedere al luogo del festival.
– Sembra che i The Who si siano esibiti alle quattro di mattina perché non riuscirono a trovare prima di quell’ora un accordo con gli organizzatori per quanto riguarda la paga. Alla fine spettacolo fu, e poco importa che il sole stesse iniziando a sorgere. Nulla di più romantico.
– Carlos Santana ha rivelato che in occasione del suo concerto a Woodstock era sotto effetto di LSD, e la cosa visto l’ambiente non stupisce. Per lui quel giorno rappresenta un qualcosa di memorabile: “Non sono mai stato così fatto di fronte a così tanta gente. Farsi un trip di LSD di fronte a 400.000 persone, è difficile controllarsi“. Come dargli torto in fondo.
– Ad aprire il concerto fu Richie Havens, un nome che non poteva competere con quelli che lo avrebbero seguito sul palcoscenico. Era semplicemente l’artista giusto al momento giusto che accettò di intrattenere il pubblico in attesa che gli altri cantanti raggiungessero il luogo del concerto districandosi nel traffico. Nacque l’improvvisazione più lunga e più bella della storia della musica.
Di seguito il video di una parte dell’esibizione di Jimi Hendrix a Woodstock: