In un’intervista Rose Villain ha rivelato di essere stata vittima di abusi nei suoi primi anni da cantante.
Rose Villain è stata intervistata da Billboard in merito all’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU. La cantante ha espresso il proprio pensione sulla disuguaglianza di genere nell’industria discografica ed ha poi parlato di alcuni episodi di abusi subiti nei suoi primi anni di carriera.
Rose Villain: la sua esperienza
Per Rose Villain le cantanti dovrebbero essere sempre libere di esprimere il proprio stile sul palco, ma non sempre possono farlo. “Una forma di pressione che non sopporto è doversi vestire in modo sexy. Mi fa letteralmente impazzire. L’ho visto anche in America.” – spiega la cantante. Poi rivela: “Ricordo gli amministratori delegati che ci hanno provato con me quando avevo solo 20 anni. Dobbiamo imparare a dire un deciso no“.
La scena rap americana, secondo Rose Villain, ha “sdoganato una narrazione libera, anche riguardo al sesso“. L’influenza di questa nuova tendenza è arrivata anche in Italia: “Prendiamo ad esempio Elodie, che durante il tour ha ballato come se fosse su un cubo in discoteca. È stata criticata ma probabilmente non le importava. Annalisa, stessa cosa. Penso che non ci sia niente di più bello di una donna che si sente libera di comportarsi come vuole“.
Le immagini create con l’IA
Purtroppo la libertà di espressione e i diritti delle cantanti non sono minacciati soltanto dalle pressioni dell’industria musicale: anche l’Intelligenza Artificiale può essere utilizzata per esercitare forme di violenza nei confronti delle donne. E’ quello che è successo a Rose Villain, che qualche mese fa ha visto circolare per il web alcune sue foto nuda, create con una tecnologia chiamata deep fake.
“Stanno girando foto di me nuda che ovviamente sono dei fake.” -aveva scritto la cantante – “La cosa mi mette un grande disagio e mi fa sentire violata. Ho già sporto denuncia ma vorrei ricordare che è illegale ed è punibile chi crea, chi diffonde e chi condivide materiale di questo tipo“.