La figlia di Roger Taylor è impegnata in prima linea nella lotta al Coronavirus: la confessione del batterista dei Queen.
Tra i tanti medici, infermieri e operatori sanitari che in tutto il mondo stanno affrontando con coraggio e determinazione la battaglia contro il Coronavirus c’è anche la figlia di Roger Taylor. Lo ha dichiarato lo stesso batterista dei Queen in un’intervista a Billboard.
Il noto musicista ha spiegato il motivo per cui la band ha voluto registrare una nuova versione di We Are the Champions, sostituendo il ‘We’ con ‘You’. E la spiegazione è semplice: stavolta i campioni non siamo noi, non sono tutti, ma sono soprattutto coloro che la battaglia con il Coronavirus la stanno affrontando in prima linea mettendo a repentaglio la propria vita.
Queen: la figlia di Roger Taylor in prima linea contro il Coronavirus
Roger Taylor sta vivendo la pandemia da Coronavirus in maniera particolare: “Mia figlia è un dottore e io ero molto preoccupato perché non aveva abbastanza mascherine. Nel nostro paese eravamo in ritardo nell’organizzazione. Ogni giorno a Londra lei entra in contatto con persone affette dal Covid-19, ed è per questo che io ero davvero in apprensione“.
Il batterista ha raccontato che sente la figlia ogni giorno e che dalle loro chiacchierate emergono racconti spaventosi. Anche per questo è più orgoglioso che mai del suo lavoro e di quello che sta facendo.
Queen: You Are the Champions
Tra l’altro, la donna compare anche nel video di You Are the Champions, la nuova versione di We Are the Champions registrata per l’occasione dai Queen con Adam Lambert.
Una canzone nata dal cuore della band britannica, che ha voluto fare qualcosa per poter aiutare chi è impegnato in questa terribile battaglia. Spiega Roger: “Dedichiamo questa canzone a tutte le persone che sono in prima linea e che stanno mettendo a rischio la loro vita. Tutto il ricavato andrà all’Organizzazione Mondiale della Sanità per l’acquisto di ventilatori polmonari, mascherine e tutti i dispositivi necessari per il personale senitario. Stiamo semplicemente cercando di dare una mano“.