Il 24 novembre del 1991 moriva il grande Freddie Mercury, stroncato dall’Aids: i retroscena della sua malattia in un libro.
Dopo aver ammaliato il mondo intero con la sua voce, la sua musica e la teatralità delle sue esibizioni, Freddie Mercury è morto ad appena 45 anni, ucciso dall’Aids.
Una malattia feroce, che lo ha spinto verso la morte giorno dopo giorno, mese dopo mese, ma che non è mai riuscita a intaccare l’amore per la musica e per il suo pubblico.
L’addio al mondo
Un affetto per il pubblico, quello di Freddie Mercury, che appare evidente nel suo ultimo video, “These Are the Days of Our Lives”. Video che venne pubblicato, su precisa volontà dell’artista, solo dopo la sua scomparsa.
Nell’ultimo frame del video, Mercury fa un lieve inchino con il capo e sembra dire ai suoi fan “still love you”. Dimagrito, provato dalla malattia, eppure con uno sguardo e una voce che urlavano ancora tanta, tanta vita: così Freddie se n’è andato, a Londra, alle 18.48 di un freddo novembre. Dopo il funerale al Kensal Green Cemetery, il suo corpo venne cremato e poi fatto disperdere nelle acque del Lago di Ginevra.
L’annuncio ufficiale della sua malattia venne diffuso 24 ore prima della sua morte, perché fino ad allora il cantante aveva voluto tenere i fan all’oscuro del nome della sua malattia: un nome terribile, perché significava morte certa.
Un libro in uscita
Il 22 novembre sarà dato alle stampe “Somebody to Love: The Life, Death and Legacy of Freddie Mercury”, scritto da Matt Richards e Mark Langthorne.
Nel libro, Bryan May racconta quando il frontman dei Queen chiamo a raccolta i compagni della sua band e raccontò loro della sua malattia. Il gruppo si incontrò in un ristorante. Freddie spiegò di avere l’Aids, senza lacrime agli occhi, dichiarò di non voler essere compatito e che avrebbe continuato a lavorare fino alla fine. Come difatti poi fece.