SIAE: cos’è, come funziona e perché che problemi ha avuto con il gruppo Meta e i suoi social network, Facebook e Instagram.
La SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) è l’ente italiano preposto alla gestione dei diritti d’autore in Italia. Fondata nel 1882, ha il compito principale di tutelare i diritti di coloro che creano opere dell’ingegno (come ad esempio i musicisti, gli scrittori, i cineasti), garantendo il loro diritto di percepire un compenso ogni volta che le loro opere vengono utilizzate o riprodotte. La SIAE offre servizi di registrazione, controllo, autenticazione e amministrazione del diritto d’autore, rilasciando licenze e autorizzazioni per l’utilizzo di opere protette. Inoltre, gestisce i rapporti tra gli autori e gli utenti delle opere, come ad esempio le case discografiche, le emittenti televisive, i cinema, gli organizzatori di eventi, i locali pubblici, garantendo i pagamenti dei diritti d’autore.
SIAE: come funziona
La SIAE funziona come ente intermediario tra gli autori delle opere dell’ingegno e i loro utenti. In pratica, la SIAE concede le autorizzazioni per l’utilizzo delle opere protette, riscuote i compensi dovuti ai titolari dei diritti d’autore e ne gestisce l’amministrazione, come la verifica delle utilizzazioni su tutto il territorio nazionale e all’estero. Inoltre, la SIAE concede licenze e autorizzazioni per l’utilizzo di opere protette, ad esempio in ambito musicale, televisivo o cinematografico. La gestione collettiva dei diritti connessi dei produttori di fonogrammi e degli artisti interpreti ed esecutori non è invece gestita dalla SIAE, ma da altre società apposite.
Ma chi deve pagare la SIAE? In genere, chiunque utilizzi opere dell’ingegno protette dal diritto d’autore deve pagarla. Ad esempio, le imprese che organizzano eventi pubblici, i locali che fanno ascoltare musica, le emittenti televisive e radiotelevisive, le case discografiche, i distributori di film, sono solo alcuni dei soggetti che devono pagare un compenso alla SIAE per l’utilizzo di opere protette. In pratica, chi organizza o trasmette opere protette deve versare un compenso alla SIAE, che si occupa poi di girare lo stesso agli autori stessi. La SIAE ha stipulato convenzioni con molte categorie di soggetti, in modo da semplificare il pagamento dei diritti d’autore e garantire la tutela dei diritti degli autori. Tuttavia, esistono alcune eccezioni, ad esempio alcune categorie di soggetti non profit possono utilizzare le opere protette senza dover pagare i relativi diritti d’autore.
Cos’è successo con Meta?
L’accordo tra la SIAE e il gruppo Meta (a cui appartengono Instagram, Facebook e WhatsApp) per l’utilizzo della musica protetta dalla SIAE sui social network non è stato rinnovato e di conseguenza gli utenti non potranno più utilizzarla nei loro contenuti, fino a nuovo accordo.
Pare che la ragione della mancata rinnovazione dell’accordo sia stata la mancanza di trasparenza da parte di Meta nella valutazione del compenso dovuto alla SIAE per le licenze d’uso della musica, con SIAE che ha accusato Meta di proporre prezzi troppo bassi rispetto alla quantità di musica protetta usata. Gli autori ed editori italiani sono stati sconcertati dalla decisione di Meta, che potrebbe causare danni significativi all’industria musicale italiana.