Coez lancia una provocazione al pubblico commentando le attuali classifiche italiane: l’artista lancia una riflessione importante con grande ironia.
Sono gli artisti che stanno sbagliando tutto o è il pubblico che ha cambiato gusti, evidentemente non in meglio? Se lo è chiesto, con il consueto sarcasmo, uno dei big della nostra musica, il rapper diventato famoso nel periodo d’oro dell’indie: Coez. Con una serie di tweet il cantante di La musica non c’è ha voluto lanciare una provocazione che apre una riflessione importante sull’evoluzione della musica italiana degli ultimi anni che, dopo l’exploit del periodo Itpop, sembra aver intrapreso una direzione completamente diversa.
Coez commenta le classifiche e provoca il pubblico
Il concetto di mainstream in Italia è in continua evoluzione. Nel corso di non moltissimi anni si è passato da un dominio assoluto dei grandi cantanti del nostro pop all’irruzione di mostri sacri del rap, si è passati poi da un periodo dominato dalla wave del cosiddetto Itpop, spazzata via negli ultimi anni dall’exploit di rapper e trapper idolatrati dalle nuove generazioni. Per Coez un netto passo indietro, evidentemente.
Scrive in un tweet l’artista di Nocera Inferiore: “Mainstream (Calcutta, 2015), Regardez moi (Frah Quintale, 2017), Superbattito (Gazzelle, 2017), L’ultima festa (Cosmo, 2016), Polaroid (Carl Brave x Franco126 (2017), ci metto anche Faccio un casino (Coez, 2017), c’è stato un gran momento per la musica italiana. Guardando la classifica mi chiedo: stiamo sbagliando noi qualcosa o non state capendo più un ca**o voi?“.
Coez e le canzoni d’amore
Ovviamente la domanda di Coez ha scatenato una serie di risposte piccate da parte dei fan. Qualcuno si è limitato a dirgli che tra i dischi fondamentali andrebbero inseriti anche altri, come quelli dei Cani di Niccolò Contessa, il ‘padrino’ dell’indie italiano, ma c’è anche chi invece ha voluto controbattere difendendo l’evoluzione attuale della musica italiana.
Sempre con il suo tono provocatorio e ironico, Coez ha quindi proseguito: “Pure sta roba che le canzoni d’amore sono per le ‘fighette’ non la capirò mai. Vi sentite dischi pieni di minchiate che nel 90% dei casi non sono vere, almeno nelle canzoni d’amore qualcosa di vero c’è“. Dichiarazioni che hanno sollevato un vero polverone, e che hanno portato il cantautore a correggere il tiro, affermando che in realtà delle classifiche non gli importa nulla, ma che è interessato all’evoluzione e ai cambiamenti della musica in Italia.
Un tentativo di chiudere la questione senza prolungarsi oltre, anche se le sue provocazioni aprono comunque una riflessione ampia che dovrebbe essere portata avanti non tanto dai fan, quanto da chi prende le decisioni nell’industria.