Chi era Jelly Roll Morton: la storia e la biografia del pianista di Novecento
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La storia di Jelly Roll Morton, il più odiato tra i padri del jazz

Tastiera pianoforte pianola

Jelly Roll Morton: la biografia, la carriera, la vita privata e tutte le curiosità sul pianista che diceva di aver inventato il jazz.

Il suo unico talento? Parlare di Jelly Roll Morton“. Così Duke Ellington, uno dei più grandi compositori jazz di tutti i tempi, liquidava Jelly Roll. E pensare che quest’ultimo si riteneva il creatore di jazz, stomp e swing, un genio che aveva inventato il genere musicale più importante del Novecento a suo dire nel 1902. Tracotante e altezzoso, è stato forse l’artista più odiato dello scorso secolo. Ma anche un pioniere fondamentale la cui storia non può essere tralasciata. Andiamo a scoprire alcune curiosità sulla carriera e la vita privata di questo incredibile personaggio.

Chi era Jelly Roll Morton: storia e biografia

Ferdinand Joseph LaMothe, questo il vero nome di Jelly Roll Morton, nacque a New Orleans il 20 settembre 1890 sotto il segno della Vergine. Figlio venuto al mondo fuori dal matrimonio, con tutta probabilità prese il suo cognome da un’anglicizzazione di Mouton, il suo patrigno. Creolo di origini haitiane, crebbe con la famiglia e ben presto si innamorò della musica, suonando diversi strumenti: chitarra, trombone e soprattutto il pianoforte.

Tastiera pianoforte pianola
Tastiera pianoforte pianola

Mosse i primi passi della sua carriera a Storyville, il quartiere a luci rosse della sua città natale, suonando all’interno di alcuni bordelli. Soprannominato inizialmente winding boy, scelse alla fine quello di Jelly Roll come nome d’arte: entrambi i soprannomi alludevano alle sue doti d’amatore.

Crescendo mostrò sempre più un carattere a dir poco curioso. Alla carriera da pianista affiancò ben presto quella di giocatore di professione, facendosi odiare da tutti per i suoi modi altezzosi e sprezzanti. Elegante nel vestiario, era sempre pronto a ostentare le proprie ricchezze, sfoggiando preziosi, oro e banconote in ogni occasione. Basti pensare al suo rituale prima di iniziare a suonare: si avvicinava al piano come fosse un re, si toglieva il soprabito ponendolo con cura sullo strumento, puliva con un fazzoletto raffinato lo sgabello e solo dopo iniziava a suonare.

Alla ricerca del successo si spostò prima a Los Angeles, poi a Chicago. Proprio qui riuscì finalmente a far esplodere la sua musica, grazie a un brano intitolato Wolverines, e trasformato dagli editori Melrose in Wolverine Blues (cosa che tra l’altro mandò su tutte le furie Jelly Roll):

Ad ogni modo, nonostante le numerose liti in cui andò a infilarsi, in questo periodo iniziò a scrivere con grande originalità e in maniera copiosa, dedicandosi specialmente al ragtime, pur stravolgendolo: le sincopi tipiche del genere vennero sostituite in alcuni casi da altre più complesse derivanti da generi che facevano parte del suo bagaglio culturale, come il tango.

All’apice del successo, creò nel 1926 il complesso dei Red Hot Peppers, mettendo insieme alcuni dei migliori musicisti dle momento, per incidere brani destinati a rimanere nella leggenda come Black Bottom Stomp, Smoke House Blues, The Chant e altri ancora:

Il periodo d’oro però declinò rapidamente, complice il suo carattere da attaccabrighe, che gli precluse ingaggi importanti in un’epoca storica molto difficile come quella della grande depressione. Inaspettatamente ebbe un ritorno di fiamma quando scelse di inviare una lettera di protesta a un conduttore radiofonico, reo di aver presentato W.C. Handy come il padre del blues e colui che aveva dato vita al jazz. Un titolo che Jelly Roll considerava esclusivamente suo. Da questa protesta nacque nuovo interesse sulla sua musica, e venne invitato nuovamente a suonare in alcune jam a New York. Ma il successo non tornò mai più.

Jelly Roll Morton: la morte

Per anni dovette convivere con problemi respiratori, aumentati a causa anche dei suoi molti viaggi in cerca di ingaggi per la sua carriera. Morì dopo un ricovero di undici giorni il 10 luglio 1941 in un ospedale di Los Angeles, in estrema povertà.

La vita privata di Jelly Roll Morton: moglie e figli

Anche la vita sentimentale di Jelly Roll non fu priva di emozioni. Nel 1917 si trasferì per la prima volta a Los Angeles e qui sposò Anita Gonzales. I due si separarono nel 1923 e qualche anno dopo il pianista sposò la sua nuova compagna, la showgirl Mabel Bertrand, con cui non mancarono momenti di tensione. Nel 1935 addirittura la abbandonò per due anni con il pretesto di un viaggio a Washington, mentre in realtà era tornato a lavorare con diverse responsabilità in un locale a luci rosse. Nonostante le due importanti relazioni, non ebbe mai figli.

Sai che…

– La sua data di nascita fu a lungo un mistero. Alla moglie disse di essere nato nel 1886, su una polizza dichiarò come data il 1888, nei documenti della Biblioteca del Congresso di Washington risulta nato nel 1885. La vera data si trova però solo sulla sua lapide: 1890.

– Alla sua fama immortale hanno contribuito anche alcuni film. Su tutti La leggenda del pianista sull’oceano di Giuseppe Tornatore, pellicola tratta dal romanzo Novecento di Alessandro Baricco. All’interno della storia il pianista venne dipinto con il suo carattere altezzoso e strafottente, diventando l’antagonista principale del protagonista Danny Boodman Lemon, che lo sfiderà in un’incredibile gara di abilità al pianoforte.

– Jelly Roll è entrato nella Rock and Roll Hall of Fame e ha anche ricevuto un Grammy alla carriera.

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ultimo aggiornamento: 23 Ottobre 2023 17:09

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