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Cercare informazioni e contenuti online: Google o social media?

L'utilizzo dei social per la ricerca

Cambiano le abitudini di ricerca online e cresce il ricorso ai social media da utilizzare come motori di ricerca, strumenti interattivi e coinvolgenti pronti a sfidare Google.

Cercare risposte su Google è un’abitudine radicata e tuttora molto diffusa, ma non è più considerata l’unica strada percorribile nel settore delle ricerche online. I social media, infatti, stanno gradualmente prendendo il posto del motore di ricerca più famoso al mondo, anche se a guidare questa piccola rivoluzione sono soprattutto le generazioni più giovani.

Usare le varie piattaforme Facebook, Instagram, X e TikTok per informarsi e trovare contenuti o risposte alle proprie domande significa, infatti, poter contare su uno strumento coinvolgente e autentico, su responsi rapidi generati dagli stessi utenti. 

A scattare una fotografia dettagliata delle abitudini di ricerca online e sulla rivoluzione che le coinvolge sono gli esperti di ExpressVPN, che attraverso un’indagine condotta a livello internazionale hanno focalizzato l’attenzione sui nuovi modi di informarsi in rete e sulle preferenze delle diverse generazioni.

Google perde il monopolio sulle ricerche online

Secondo l’indagine promossa da ExpressVPN, a sfidare Google sottraendogli progressivamente il monopolio sulle ricerche online sono sia i social media sia le applicazioni basate sull’Intelligenza Artificiale, con ChatGPT in prima linea.

A restare fedeli a Google, ad esempio, sono le generazioni più anziane che non vogliono rinunciare a una risorsa familiare e semplice da consultare, basti pensare che le persone di età compresa tra i 35 e i 42 anni e tra i 43 e i 58 anni si affidano al motore di ricerca praticamente per tutto, esattamente come accade per i pensionati.

La Gen Z e i Millennials, invece, vedono i social media come strumenti di ricerca più interattivi e coinvolgenti, perfetti per offrire risposte rapide e tarate sulle esigenze personali. Ben il 66% dei giovani di età compresa tra i 18 e i 26 anni sceglie i social per trovare risposte, esattamente come avviene nel 60% dei Millennials più giovani di età compresa tra i 27 e i 34 anni.

Ragazza che usa i social media
Google perde le ricerche online, tra i giovani vincono i social media – notiziemusica.it

Se gli utenti più maturi preferiscono Facebook, inoltre, i giovanissimi sfruttano tutte le potenzialità di TikTok.

Cosa rende speciali i social media per le ricerche in rete? 

Le ragioni che spingono sempre più utenti a fare ricerche via social sono numerose, partendo dal desiderio di ottenere video, immagini e contenuti visivi più coinvolgenti fino alla necessità di trovare informazioni aggiornate in tempo reale.

Si preferiscono i social, inoltre, perché è più facile porre domande e ottenere risposte dirette caratterizzate dal tocco personale degli utenti, recensioni autentiche, contenuti più personalizzati e in linea con i propri interessi. A fare la differenza, inoltre, è anche l’accesso a consigli specifici che arrivano dalla comunità ottenendo feedback puntuali e attendibili.

Dando uno sguardo alla tipologia di domande e ai contenuti ricercati via social, inoltre, è possibile fare una sintesi delle varie disparità generazionali:

  • contenuti di intrattenimento come meme, video e sfide virali sono in cima alle preferenze della Gen Z;
  • le raccomandazioni per ristoranti da provare sono ricercate sia dalla Gen Z sia dai Millennials e dai gruppi di utenti più anziani;
  • notizie e ricette sono tra gli interessi principali delle generazioni più anziane, che apprezzano anche i consigli di viaggio e i suggerimenti per le destinazioni.

I punti deboli dei social come motori di ricerca

Per gli utenti dei social media, tuttavia, l’utilizzo come motori di ricerca cela alcune insidie e non mancano le sfide da superare. Tra i punti deboli più fastidiosi, ad esempio, compaiono le pubblicità intrusive che rischiano di interrompere l’esperienza di ricerca, che diventa più caotica.

A mostrare segnali di debolezza è anche l’affidabilità delle informazioni, non sempre garantita tenendo conto della mancanza di verifiche che spesso rende poco credibili le informazioni trovate sui social. Al rischio di imbattersi in contenuti di parte influenzati dalle opinioni personali, inoltre, si aggiunge la difficoltà nello scovare risultati mirati che non caratterizza i motori di ricerca tradizionali.

Anche la disinformazione, infine, rappresenta una preoccupazione crescente e condivisa dalla maggior parte degli utenti a prescindere dall’età. Un altro aspetto da migliorare è la gestione della privacy, considerata un punto debole dei social e un aspetto da potenziare in futuro. Molti utenti, infatti, non si fidano ciecamente delle impostazioni sui dati personali previste dalle piattaforme come Facebook e soprattutto TikTok e Instagram, anche perché i social richiedono spesso un’esposizione pubblica non sempre facile da gestire.

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ultimo aggiornamento: 18 Febbraio 2025 16:53

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