Exuvia, Caparezza: la recensione dell'ottavo album
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Exuvia e le metamorfosi di Caparezza

Caparezza, Exuvia

Caparezza, Exuvia: la recensione dell’ottavo album del rapper di Molfetta, trascinato dai singoli Exuvia e La scelta.

La rinascita, nel senso più concreto e naturalistico del termine. Fa la muta Caparezza, si spoglia del vecchio sé per abbracciare un nuovo io. Corre in una natura matrigna di leopardiana memoria, si perde e si ritrova. E lo fa nel segno della (dis)continuità. Dopo quasi quattro anni il ‘prigioniero’ è riuscito a evadere, e in questo ottavo album in studio della sua carriera lo troviamo sì uguale a se stesso, ma più cupo e introspettivo, nonostante l’artista abbia dichiarato volesse fare un album allegro. Il tunnel è lontano. Ed è giusto sia così.

Caparezza, Exuvia: la recensione

Art is better than life“, canta Michele in una delle tracce del disco, non a caso intitolata Eyes Wide Shut (qualcuno ha detto Kubrick?). E questo sembra essere l’assunto cui è arrivato il rapper dopo un viaggio ormai non breve. A 47 anni ha già visto molto della vita per sorprendersi ancora. Il senso va cercato in altro. Va cercato in un’arte che non deve essere abbandonata.

Caparezza, Exuvia
FONTE FOTO: https://www.instagram.com/fotocaparezza/?hl=it

Con Exuvia il rapper di Molfetta prosegue nella sua evoluzione. Il Capa politico è ormai quasi del tutto un ricordo. Non che manchino i riferimenti all’attualità, ma da Museica in poi l’artista ha iniziato ad analizzare maggiormente se stesso, arrivando all’apice dell’introspettività con Prisoner 709, lavoro che aveva significato una sorta di punto di non ritorno. Probabilmente è per questo che Exuvia si apre con un brano, Canthology, che non è solo uno straordinario esercizio di stile che farà ammattire i suoi fan di lunga data, ma è anche l’incipit ideale per fare i conti col passato e metterselo alle spalle, dando vita al nuovo io.

Segno della rinascita, in un certo senso, è il ritorno degli skit, che mancavano dal terzo album Habemus Capa. Musicalmente, la produzione rimane la stessa di Prisoner 709, e si sente. Si dà ampio spazio all’elettronica, ma non mancano riferimenti alle evoluzioni più contemporanee dell’hip hop, e ovviamente al rock, che trova sfogo in brani come Eterno Paradosso (impreziosito da un assolo di chitarra) e Eyes Wide Shut, mentre vengono messi da parte gli ammiccamenti al pop. Lo stesso Capa ha parlato in sede di presentazione di mancanza di hit. E in effetti, eccetto in parte La scelta, di brani chiaramente radiofonici non se ne ritrovano. Non che sia un difetto, anzi.

Potremmo dire che l”insetto cambia l’esoscheletro, ma non gli occhi. Come già in tutti gli altri lavori non manca il consueto profluvio di citazioni, vero marchio di fabbrica della poetica del rapper di Molfetta, tra i rappresentanti più colti di un genere, l’hip hop, che in Italia viene spesso associato solo ed esclusivamente allo street style da cui Caparezza, il più brillante tra i discepoli di Frankie hi-nrg, rifugge fin da inizio carriera.

Tra i tanti temi toccati è centrale quello della natura che, come nella poetica di Leopardi, diventa matrigna crudele e destinata a sopravvivere anche all’umanità. Una visione piuttosto lontana da quella thunbergiana. Ma non manca qualche riferimento (‘postumo’, il disco è stato quasi tutto scritto nel 2018) al Covid, all’industria musicale attuale, e si arriva a parlare, per la prima volta nei suoi lavori, anche della morte, vista con connotazioni positive, di fatto come colei che dà veramente senso alla vita (nel brano La certa, forse il punto più alto dell’album). Come ogni disco del rapper pugliese c’è però tanto da scoprire a ogni ascolto. Un lavoro complesso, forse il meno diretto della sua carriera. Uno dei dischi destinati a lasciare il segno in questo 2021. Forse non a livello di numeri e vendite, ma di qualità. Quella che troppo spesso viene messa da parte in un mondo schiavizzato dalla fame di guadagno. O dalla fame e basta.

Exuvia: la tracklist

1 – Canthology (feat. Matthew Marcantonio)
2 – Fugadà
3 – Una voce (skit)
4 – El Sendero (feat. Mishel Domenssain)
5 – Campione dei Novanta
6 – La matrigna (skit)
7 – Contronatura
8 – Eterno paradosso
9 – Marco e Ludo (skit)
10 – La scelta
11 – Azzera pace
12 – Eyes Wide Shut
13 – Ghost Memo (skit)
14 – Come Pripyat
15 – Il mondo dopo Lewis Carroll
16 – Pi esse (skit)
17 – Zeit!
18 – La certa
19 – Exuvia

Top: Canthology Campione dei Novanta La certa

Voto: 8.5

Di seguito l’audio di Canthology:

FONTE FOTO: https://www.instagram.com/fotocaparezza/?hl=it

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ultimo aggiornamento: 15 Ottobre 2021 10:37

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