Da Renato Zero a Raffaella Carrà, dieci dischi iconici usciti nel 1974.
Dieci dischi che hanno svolto un ruolo fondamentale nella storia del pop, del rock e del cantautorato italiano, nel 2024 festeggiano i cinquant’anni dalla loro uscita, avvenuta nel 1974.
Da “Invenzioni” di Renato Zero e l'”Anima latina” di Battisti, a “Streaming” di Loredana Bertè e “Mai una signora” di Patty Pravo, ecco gli album che presto spegneranno la cinquantesima candelina.
Dieci album che compiono cinquant’anni
“E tu…“, il quinto album di Claudio Baglioni, ed ha rappresentato uno spartiacque nella carriera del cantante. La musica è opera di Vangelis, vincitore dell’Oscar per la composizione di colonne sonore nel 1982, il quale oltre ad arrangiare i brani si è premurato di suonare la maggior parte degli strumenti. “E tu…” conta 1.4 milioni di copie vendute e il singolo omonimo (che puoi ascoltare qui) vanta la vittoria al Festivalbar del 1974.
Nell’album di Lucio Battisti, “Anima latina“, la voce è stata valorizzata al pari di uno strumento musicale e le canzoni che compongono il disco seguono logiche a sé stanti. Alcuni di queste, come “Abbracciala abbracciali abbracciati“, raggiungono addirittura i 7 minuti di durata. L’album è considerato tra i più affascinanti della discografia del cantante. Ascolta “Anima latina“.
Ad un anno dall’album di debutto (“Non farti cadere le braccia“), Edoardo Bennato si è distinto dai cantanti della sua generazione con “I buoni e i cattivi“, undici canzoni che parlano della difficoltà di comprendere quale sia effettivamente il bene e il male, e di conseguenza chi siano i buoni ed i cattivi. Ecco un assaggio dell’album.
Il 1974 è stato anche l’anno di debutto di una delle icone del pop-rock italiano, Loredana Bertè. Non poco scandalo intorno all’uscita di “Streaking“, album all’insegna della sessualità vissuta liberamente ed in maniera provocatoria, che è stato addirittura censurato dalla Rai per le tematiche di cui parla e per le immagini di nudo nella copertina. Ascolta “Il tuo palcoscenico“, tratto dal disco in questione.
Dell’indimenticabile Raffaella Carrà è invece “Felicità tà tà“, album uscito nello stesso anno in cui ha fatto il suo ritorno alla conduzione di “Canzonissima“. Con oltre 12 milioni di copie vendute, il sesto disco della carriera della showgirl si intitola come la sigla che apre il programma da lei presentato. All’interno è contenuto “Rumore” (presentato di seguito), il brano destinato a diventare una delle hit più iconiche della cantante.
“Canzoni“, di Fabrizio De Andrè, rappresenta per la critica l’album di transizione dell’artista: finisce l’epoca dei concept prende il via quella della collaborazione artistica con De Gregori (co-firmatario di “Via della povertà“), insieme all’apertura verso le suggestioni folk-rock anglosassoni. Ascolta il brano!
In seguito al successo di “Minuetto” grazie al quale si è aggiudicata la vincita del Festivalbar, Mia Martini debutta nel 1974 con “È proprio come vivere“. L’album contiene brani come “Inno” (ascolta qui), “Un’età” e “Luna Bianca“, firmati da autori di successo.
“Mina“, invece, ha rappresentato per la Tigre di Cremona il venticinquesimo album, tutti pubblicati in soli quattordici anni di attività artistica. Anche in quest’occasione, Mina si è confermata una delle voci più iconiche del pop italiano. Ascolta “Tutto passerà vedrai“, estrapolata dall’album.
Anche “Mai una signora” di Patty Pravo compirà 50 anni di storia nel 2024. Il nono album della cantante si posiziona nell’onda del successo di “Pazza idea“, pubblicato l’anno precedente, e si configura come un miscuglio affascinante di sensualità e classe. Ecco “Quale signora“.
Infine, il decimo album che ti proponiamo è “Invenzioni” di un giovane Renato Zero. Il disco contiene canzoni come “Qualcuno mi renda l’anima” (puoi trovarla di seguito), “113” e “Inventi“.