Ritchie Valens: la carriera, la vita privata e tutte le curiosità sullo sfortunato artista di La bamba, morto tragicamente in un incidente a soli 17 anni.
Incidere il proprio nome nella storia con una sola, grandissima interpretazione. Questo il destino fatale di Ritchie Valens, un pioniere del rock and roll e della musica messicana arrivato rapidamente al successo e morto in maniera tragica a soli 17 anni. Andiamo a riscoprire insieme alcune curiosità sulla sua carriera e la sua vita privata.
Chi era Ritchie Valens: la biografia
Richard Steven Valenzuela, questo il vero nome di Ritchie Valens, nacque a Pacoima, Los Angeles, il 13 maggio 1941 sotto il segno del Toro, in una famiglia che viveva in condizioni di grande difficoltà economica. Il padre provava a sbarcare il lunario commerciando legname, la madre lavorava in una fabbrica di munizioni. Nonostante fosse americano, crebbe circondato dalla cultura messicana delle sue origini, compresa la musica.
Molto presto iniziò ad amare anche i gruppi vocali, come i Penguins e i Drifter, o i primi paladini del blues elettrico e del rock and roll, da Bo Diddley a Buddy Holly e Little Richard. Fin dall’età di 5 anni cominciò a suonare la chitarra e a 13, entrato nelle scuole superiori, divenne presto uno dei principali chitarristi nelle feste organizzate dagli studenti, specializzandosi in folk messicano. In poco tempo divenne un vero divo tra gli studenti. Ma non poteva bastare.
Nel 1958 entrò nei Silhouettes, l’unica band rock ‘n’ roll della sua città natale. Si esibì in molti locali e ben presto Bob Keane, proprietario della Keen Records, decise di offrirgli un’audizione. Il provino andò bene e in poco tempo uscì il suo primo singolo, Come on, Let’s Go!. Fu un successo clamoroso, in grado di raggiungere tutte le radio e di vendere oltre 500mila copie negli Stati Uniti:
Dopo un primo tour, registrò la canzone Donna, che aveva scritto poco prima per dedicarla alla sua fidanzata, Donna Ludwig. Un singolo che lo consegnerà alla storia, ma non tanto per il lato A. Sul B-side incise infatti una canzone tradizionale huapango del Messico: La Bamba. Nonostante la diffidenza del suo produttore, il brano diventò in poco tempo il più conosciuto del repertorio di Valens.
Ritchie Valens: l’incidente e la morte
La storia della morte di Valens è tristemente conosciuta, forse anche più della sua carriera. La giovane stella del rock and roll venne scelta nel gennaio 1959 per esibirsi al Winter Dance Party con altri grandi artisti emergenti, come Buddy Holly, The Big Bopper e Dion and the Belmonts. Il tour avrebbe dovuto portare questo eterogeneo gruppo di musicisti a esibirsi per tutto il centro-nord degli Stati Uniti, suonando ogni sera in un luogo diverso. Dopo una performance in Iowa i ragazzi erano stanchi e infreddoliti e volevano assolutamente raggiungere il prima possibile la successiva destinazione, Fargo, in North Dakota, per riposarsi in vista dell’impegno seguente.
Ma l’autobus era fuori uso, e così Buddy Holly propose di affittare un piccolo aeroplano. Sul velivolo non entravano tutti, e così si affidarono alla sorte per decidere chi sarebbe salito per ultimo sull’aereo. Il posto fu vinto da Valens. Alle 00:40 arrivarono in aeroporto e conobbero il pilota, un 21enne con pochissima esperienza. Nonostante la fitta nebbia e senza autorizzazione della torre di controllo, il ragazzo decise di decollare lo stesso. Ma a causa della visibilità scarsa, pochi minuti dopo il decollo l’aereo si schiantò su un campo di grano. La mattina dopo vennero ritrovati i corpi di Buddy Holly, Ritchie Valens, Big Bopper e dello stesso pilota. Fu così che il giovane Ritchie morì, a soli 17 anni. Era il 3 febbraio 1959, The Day the Music Died, com’è ricordato in negli Stati Uniti.
Sai che…
– Venne soprannominato a inizio carriera come il Little Richard della San Fernando Valley.
– La sua vita ha ispirato il film La Bamba del 1987.