Talent sì, talent no: invasione a Sanremo del fenomeno musicale dei nostri tempi
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Talent sì, talent no: invasione a Sanremo del fenomeno musicale dei nostri tempi

Annalisa.

La metà dei big del prossimo Sanremo provengono dai talent show: un fenomeno in ascesa, un segno dei tempi che cambiano.

Chi non ama i talent è già sul piede di guerra: la prossima edizione del Festival di Sanremo vedrà sul palco molti dei concorrenti che hanno partecipato a talent musicali. Da Amici ad X Factor: nel totale la metà, nove su venti, è reduce dai programmi, rispettivamente, di Canale 5 e di Sky. Il fenomeno  è in ascesa e in ascesa sono anche le polemiche di chi nutre dei dubbi sull’eccessiva presenza di ragazzi e ragazze che provengono da tale esperienza. Prima dell’annuncio ufficiale Carlo Conti aveva quasi messo le mani avanti, parlando dei talent show come di una realtà consolidata nel nostro Paese.

Anche a Sanremo 2015 tanti concorrenti ex talent: e c’è chi lo ha vinto

Non è, del resto, la prima edizione ricca di ex-talent: già nel 2015, quando era sempre Carlo Conti il direttore artistico (e conduttore) della manifestazione, l’Ariston era stato preso d’assalto, tra gli altri dai i ragazzi de Il Volo (cresciuti nel programma di Antonella Clerici, Ti lascio una canzone, non talent vero e proprio ma certamente fenomeno di massa) vincitori dell’edizione, Lorenzo Fragola (vincitore di X Factor 8), e ancora tanti altri tra cui anche Chiara e Annalisa.

E altri ex concorrenti dei suddetti programmi hanno vinto Sanremo anche nei precedenti anni: tra questi Valerio Scanu che nel 2010 si aggiudicò il Festival e che il prossimo 9 febbraio sarà ancora ai nastri di partenza.

Contro i talent: ma è solo il segno dei tempi che cambiano

Talent sì o talent no? La critica è destinata a continuare ad essere divisa, così come il pubblico. Queste polemiche, però, nascondono una sorta di pregiudizio difficile da estirpare: un luogo comune secondo il quale la musica debba essere appannaggio di certi artisti e non di altri, solo perché reduci da una esperienza televisiva.

Segno, questo, della difficoltà di accettare il cambiamento: in fondo perché Noemi, Emma o Annalisa, solo per citare tre esempi, dovrebbero valere meno di artisti arrivati alla ribalta con un percorso diverso?

Non è di musica che si parla, non è di talento che si discute? E allora chi, meglio di un programma di quel tipo, può scovare ed esaltare le nuove voci del panorama musicale italiano?

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ultimo aggiornamento: 1 Febbraio 2019 17:48

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