Renato Zero racconta le difficoltà gli esordi della propria carriera: ecco le dichiarazioni del cantautore in un’intervista a Il Fatto Quotidiano.
Essere Renato Zero nell’Italia degli anni Settanta non è stato semplice. Lo ha ammesso il mitico Re dei Sorcini in una lunga e sincera intervista a Il Fatto Quotidiano.
L’artista, che sta preparando il ritorno in musica con l’album Zero il Folle, già anticipato dal singolo Mai più da soli, ha parlato dei suoi esordi, della diffidenza della Rai e del rapporto con Mia Martini. Ecco le sue interessanti dichiarazioni.
Le dichiarazioni di Renato Zero sugli esordi e la Rai
Il cantautore romano, che sta preparando anche un nuovo tour, ha in particolare speso parole non proprio d’elogio nei confronti della Rai, che in quegli anni era piuttosto diffidente circa l’estrosità di artisti come lui.
Spiega il cantante de Il triangolo: “Quando chiamavano, ti piazzavano in una stanza con davanti un vetro, un po’ come nei commissariati. Indagavano sulla tua natura, la tua esistenza, i vari perché e percome, e ogni volta l’esito finale era: ‘lei è fuori dalle righe’, ‘troppo ambiguo’, ‘a tratti disgustoso’“.
Renato Zero e Mia Martini
Nel corso della chiacchierata con i colleghi de Il Fatto Quotidiano, Renato ha toccato molti altri argomenti, come il rapporto con il padre poliziotto e quello molto intenso con Mia Martini.
Non è un segreto che da giovane Renato fosse un inseparabile compagno per le sorelle Bertè. A quanto pare, fu lui a parlare a Mia Martini degli effetti della droga che, seppur non lo avesse mai provata, lo avevano fatto finire in ospedale. Un modo come un altro per tenerla lontana dalle tentazioni di un mondo ricco di insidie.
In attesa di scoprire novità sul prossimo album di Renato, ci riascoltiamo il singolo Mai più da soli:
FONTE FOTO: https://www.facebook.com/renatozero