Il nostro commento sui partecipanti al prossimo Sanremo 2019: Motta gareggerà tra i Campioni per rappresentare il mondo dell’indie italiano.
La prima di Francesco Motta a Sanremo sorprende poco e incuriosisce molto. Il cantautore pisano arriva al Festival subito nelle vesti di Campione, per fronteggiarsi con il suo amico Andrea Appino e agli Zen Circus nell’edizione della kermesse più audace degli ultimi vent’anni.
Ecco cosa pensiamo della sua presenza al sessantanovesimo Festival di Sanremo.
A Motta serve Sanremo?
Un artista indie non può avere necessità di partecipare a Sanremo, un po’ per definizione. Eppure, Motta è nella scena indie il più vicino al nostro cantautorato tradizionale, come testimonia la sua carriera, e a Sanremo ci sta in fin dei conti molto bene. Il titolo della sua canzone, Dov’è l’Italia, lascia già ben sperare: difficilmente si tratterà di un brano d’amore, o almeno non del genere d’amore di cui si riempie l’Ariston in ogni edizione.
Per Motta sarà una grande vetrina e un’opportunità per confrontarsi con una scena, quella veramente mainstream, ancora accarezzata in poche occasioni, e solo da pochi anni. Una prova importante che potrebbe fare davvero bene al prosieguo del suo percorso artistico.
A Sanremo serve Motta?
Assolutamente sì. Nell’anno in cui anche la trap, seppur nelle forme sperimentali di Achille Lauro, si affaccia per la prima volta a Sanremo, non poteva mancare l’altro genere ‘nuovo’ che ha dominato gli ultimi anni in Italia, ovvero quell’indie pop canticchiabile e quotidiano che ha fatto la fortuna dei primi Thegiornalisti, di Calcutta, di Levante e così via.
La scelta di Motta non va poi controcorrente rispetto alla storia del Festival. L’artista nativo di Pisa è infatti un cantautore elegante e chiaro, coraggioso e sincero, un personaggio che non si è mai visto a Sanremo, ma che potrà risultare in fin dei conti familiare a molti.
Di seguito Motta in La nostra ultima canzone, il suo brano più famoso. Ecco il video:
FONTE FOTO: https://www.facebook.com/mottaufficiale/