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McCartney: “La morte ha reso un martire John Lennon”

Beatles

McCartney, in un’intervista, torna sulla morte di John Lennon e usa toni molto duri, pur riconoscendo la genialità dell’ex compagno ai tempi di Beatles.

Il mito dei Beatles è intramontabile così come intramontabile è il dualismo McCartney-Lennon. I due membri più creativi della band sono destinati ancora oggi a dividere i fan del gruppo.
L’ultima polemica, in ordine di tempo, nasce da un’intervista rilasciata da Paul ad Esquire. Secondo McCartney la morte di John Lennon ha resto quest’ultimo un vero e proprio martire. “Quando spararono a John – ha detto McCartney –  oltre all’orrore puro della tragedia, la cosa che si pensava era che John adesso è un martire. Un JFK. La cosa ha iniziato a frustrarmi perché la gente iniziava a dire che lui era i Beatles. E io, George e Ringo pensavamo che un anno prima eravamo tutti sullo stesso piano”.

Certamente la separazione dei Beatles, che avvenne dopo dieci anni di attività, lasciò più di uno strascico, come si evince dalle interviste realizzate dopo lo scioglimento del gruppo.

Quasi una vena d’invidia nelle parole di Paul, che non smette di sottolineare però quando Lennon fosse creativo: “Certamente John era il più brillante di noi e dopo i Beatles fece ancora grandi cose ma anche cose di qualità non eccelsa, ma il fatto che sia stato fatto martire lo ha elevato a livello di James Dean se non oltre. Sapevo perciò che ci sarebbe stato del revisionismo. Gli amici mi dicevano di non preoccuparmi, che la gente sapeva la verità. Ma poi iniziarono a succedere strane cose”.

Un fiume in piena McCartney, che se la prende anche con Yoko Ono: “Yoko Ono parlava alla stampa dicendo che io non faceva nulla, se non prenotare lo studio . Vaf……., cara! Aspetta un attimo, la gente lo sa che non è vero”.
Ad infastidire McCartney anche il fatto che per molti brani da lui scritti comparisse anche il nome di John. E Paul spiega perché: ” Tutto nacque per essere arrivato in ritardo ad un appuntamento con Lennon e il primo manager del gruppo, Brian Epstein. Mi dissero che le canzoni sarebbero apparse sugli album come opera di Lennon-McCartney. Dissi Ok, ma proposi di alternarci o di mettere invece McCartney-Lennon per quelle scritte da me. I due dissero sì, ma non accadde mai”.

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ultimo aggiornamento: 7 Luglio 2015 17:05

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