Madame ha provato a cantare e suonare una canzone scritta dall’intelligenza artificiale, ma le cose non sono andate come sperato.
Con l’exploit di ChatGPT ormai è diventato un argomento molto dibattuto anche in Italia l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, tecnologia che permette di automatizzare e semplificare molti processi, anche creativi. Nella musica di IA si parla in realtà da diverso tempo, e sono in molti a scommettere sulla musica generata, almeno in parte, da software e computer, mentre alcuni, come Nick Cave, hanno bocciato qualunque tentativo di utilizzo di intelligenze artificiali nel mondo dell’arte. In Italia negli ultimi tempi c’è chi ha voluto dare una possibilità alle nuove tecnologie. In particolare Madame, reduce da Sanremo. Il suo esperimento però, nonostante la buona volontà, non ha dato proprio i frutti sperati.
Madame racconta l’esperimento con l’intelligenza artificiale
A raccontare la propria iniziativa è stata la stessa cantautrice vicentina. Qualche settimana fa l’artista ha voluto farsi un regalo per il suo compleanno, e ha optato per un pianoforte, desiderosa di imparare a suonare questo splendido strumento. Per apprendere le basi, da autodidatta, ha fatto ampio utilizzo dei consueti tutorial, imparando in particolare alcuni brani, semplici, di un grande compositore come Einaudi.
Le sue competenze fino a questo momento si limitavano però a questo. Volendo fare un salto in avanti, aveva pensato di imparare un brano che le sta molto a cuore (non ha specificato quale). Il problema è sorto quando, cercando dappertutto, non è riuscita a trovare lo spartito di questa canzone. Ed è qui che è entrata in scena l’intelligenza artificiale, teoricamente ancora di salvataggio per le sue speranze.
Il flop dell’intelligenza artificiale
Su suggerimento di una sua amica, la cantautrice ha quindi deciso di chiedere a un’intelligenza artificiale di ricreare lo spartito del brano che voleva imparare a suonare. E in effetti il software in pochi secondi le ha restituito un risultato che sembrava verosimile.
Quando la cantante ha letto lo spartito ha però subito avuto qualche dubbio. C’era qualcosa che non quadrava. Ha voluto comunque provare a suonare quanto prodotto dall’intelligenza artificiale, e il risultato è stato un brano non esattamente ben scritto. Anzi, in conclusione piuttosto deludente, come confermato dall’artista veneta: “In conclusione l’unica cosa buona che è stata fatta per questo pianoforte è dargli un nome, Steven“.